{{IMG_SX}}Firenze, 21 marzo 2009 - Tagli, didattica e rapporto tra Firenze e la popolazione universitaria. Tanti i temi toccati durante il forum organizzato alla Nazione. Protagonisti, i candidati alle elezioni studentesche del 25 e 26 marzo. All’incontro hanno partecipato Paolo Gandola di Studenti per le Libertà, Davide Cristoferi di Lista Aperta e Antonio Gai di Sinistra Universitaria-Studenti Democritici. Non hanno accettato l’invito Studenti di Sinistra e Arte e Musica, che si presenta solo per l’Ardsu. Mentre Azione Universitaria ha dato forfait all’ultimo momento.

 

Come conciliare l’austerity col diritto degli studenti ad usufruire delle biblioteche e degli spazi anche il sabato? Gandola: Purtroppo i tagli vanno fatti. Però le razionalizzazioni non devono prescindere dai servizi agli studenti. Abbiamo organizzato una petizione per far riaprire le biblioteche il sabato. Piuttosto, si pensi ad eliminare gli sprechi, come le luci accese anche di giorno a Novoli. Cristoferi: La scelta di effettuare tagli per 8milioni di euro è spiacevole ma necessaria. Ha infatti permesso di evitare il commissariamento dell’Ateneo. La chiusura delle biblioteche il sabato ci pare il sacrificio minore, visto che erano aperte solo di mattina. Gai: La chiusura delle biblioteche è un fatto gravissimo. Noi diciamo invece sì ai tagli agli sprechi e alla proliferazione dei corsi. E vediamo di buon occhio l’idea di andare verso un sistema universitario toscano, nell’ottica della razionalizzazione delle risorse.

 

Da sempre le elezioni studentesche registrano una bassa affluenza. Cosa vi spinge ad impegnarvi nelle liste universitarie? E quale percentuale di votanti auspicate? Gandola: A spingerci è la passione politica e la voglia di partecipare al miglioramento del luogo in cui studiamo. Quanto all’affluenza, se arriverà al 15-16% ci dichiareremo soddisfatti. Forse scontiamo la disaffezione dei giovani alla politica… Cristoferi: Ci candidiamo per capire a fondo i problemi dell’Università, che vogliamo diventi luogo di pluralismo. È vero che le elezioni studentesche di solito hanno poco successo, ma questo non sminuisce il motivo per cui scendiamo in campo. Gai: La nostra candidatura è l’effetto del lavoro che svolgiamo nei due anni precedenti alle elezioni. Per noi è un’attività politica e sindacale. Insomma, difendiamo delle idee per difendere gli studenti, ovvero la parte debole del sistema universitario.

 

Qual è il vostro giudizio sugli aspiranti alla poltrona di rettore? E cosa pensate del bilancio d’Ateneo? Gai: Purtroppo i candidati stanno incontrando tutti meno che gli studenti. Questo ci fa temere che la nostra voce non verrà ascoltata neanche dopo. Il prossimo rettore dovrà affrontare la grave questione del bilancio, coi relativi sforamenti del Fondo ordinario. Da parte nostra pensiamo che vada rivista la tassazione studentesca, stabilendo un’aliquota fissa con un massimale, oltre a una fascia di esenzione che arrivi almeno fino a 20mila euro di reddito Isee. Cristoferi: Il nuovo rettore troverà una difficile situazione di bilancio. Dovrà dialogare con tutte le componenti universitarie e, soprattutto, far sentire il suo peso a Roma. Il bilancio è in crisi per il ‘peso’ degli scatti d’anzianità. Dobbiamo capire cosa lo Stato vuole fare delle Università, se i finanziamenti aumenteranno o meno. Gli Atenei hanno bisogno d’attenzione. Ci piacerebbe che anche Galli e Renzi dicessero la loro. Gandola: Nelle attuali difficoltà economiche bisogna pensare a tagli che non colpiscano i servizi essenziali agli studenti, con cui il prossimo rettore dovrà dialogare. Speriamo che il successore di Marinelli non abbia preconcetti sulla 133, né sull’ingresso dei privati nell’Università, perché urge una seria discussione sulle Fondazioni. Una cosa è certa: il limite del 20% del Ffo per la tassazione studentesca non può essere toccato.

 

Parliamo di didattica. Da settembre a Firenze è partita la riforma Mussi… Cristoferi: L’applicazione è stata positiva, perché è stato diminuito il numero degli esami e sono stati razionalizzati i corsi. E poi sono state finalmente create vere e proprie lauree magistrali. Gandola: Anche per noi la riforma è stata positiva. Ma bisogna andare verso una maggiore professionalizzazione delle facoltà. Gai: Pure noi diamo un giudizio buono. Però adesso formiamo una commissione per valutare i risultati. E soprattutto rivediamo il carico didattico di certi esami.

 

Come giudicate il rapporto tra la città e i 60mila studenti che popolano l’Ateneo? Gandola: E’ sempre stato difficoltoso, perché Firenze non è mai stata davvero attaccata alla sua Università. Pensiamo solo al problema degli affitti… A quando un tavolo tecnico tra l’Ardsu e gli enti locali? E poi certe Case dello studente hanno strutture interne fatiscenti. Un esempio è quella di viale Morgagni, dove non a caso molte camere restano vuote.  Gai: Firenze dovrebbe porsi all’avanguardia come città universitaria. E invece…. Mi riferisco ai problemi degli studenti lavoratori, al mercato degli affitti in nero e alla difficoltà di trasporto. Noi proponiamo una carta polifunzionale per gli universitari, che dia diritto anche a sconti di vario tipo. Cristoferi: La città ha sempre ignorato gli studenti. Sarebbe bene fosse creato uno sportello comunale per aiutare soprattutto i fuorisede a districarsi tra le mille difficoltà che incontrano. Molti ad esempio ignorano alcuni diritti sui contratti d’affitto.