{{IMG_SX}}Firenze, 12 marzo 2009 - "Liste di attesa? Possiamo aiutare noi la Asl ad abbatterle". Dopo l’inchiesta della Nazione sul Cup e la promessa dell’assessore regionale Enrico Rossi di diminuire a pochi secondi la risposta del call center per la prenotazione delle analisi e delle visite specialistiche, resta il problema delle liste di attesa delle visite, lunghe spesso mesi e mesi. Ora anche la Misericordia di Firenze scende in campo al fianco dei pazienti e, attraverso il nostro giornale, si propone di aiutare attivamente la Asl a diminuire i tempi di attesa per le principali visite ambulatoriali, analisi e visite diagnostiche.

 

"Mettiamo a disposizione dell’Azienda sanitaria i nostri medici specialisti e la nostra apparecchiatura per venire incontro alle esigenze di salute dei cittadini – annuncia il provveditore dell’Arciconfraternita Andrea Ceccherini (nella foto) -. Abbiamo ambulatori in tutta la città e siamo pronti a renderci utili per offrire servizi sanitari sempre più adeguati alle necessità dei cittadini, sia per vicinanza che per velocità di risposta alle loro esigenze". Nei suoi quattro presidi ambulatoriali, la Misericordia di Firenze effettua poco meno di 70.000 prestazioni l’anno, con costi spesso inferiori ai ticket sanitari o addirittura gratuite per i pazienti con difficoltà economiche.

 

Solo una percentuale irrisoria delle prestazioni, cioè quelle di diagnostica per immagini (ecografiche e cardiologiche), è svolta in convenzione con la Asl, prenotabile attravreos il centro di prenotazione unica metropolitano. Ma le potenzialità sarebbero ben maggiori: la Misericordia potrebbe addririttura decuplicare il numero delle prestazioni convenzionate tenendo aperti i suoi ambulatori e le sue apparecchiature elettromedicali di ultima generazione per molto più tempo rispetto alle sole 4 ore settimanali già a disposizione della Asl.

 

I servizi offerti, conferma Ceccherini, sono comparabili qualitativamente con quelli dell’azienda sanitaria e grazie all’integrazione con altre Misericordie e pubbliche assistenze sarebbe possibile offrire ai pazienti ambulatori in tutta la città, vicino a casa. "E’ nostro dovere istituzionale e morale offrire un contributo alla Asl - conclude Ceccherini -. Una nostra proposta in tal senso è stata inoltrata da mesi, ma siamo ancora in attesa di una risposta". Ora la parola passa all’azienda sanitaria per l’apertura di un tavolo riservato alle convenzioni con gli enti no profit, come quello già esistente con gli istituti privati. Tutto a vantaggio della velocità di risposta alle richieste sanitarie dei cittadini e per abbattere le lunghe, lunghissime liste di attesa.