{{IMG_SX}}Firenze, 12 settembre 2008 - In manette giovane romeno di 24 anni, arrestato dai carabinieri nell'ambito delle indagini sulla morte di Alberto Elkin Tabares Mesa,  il 50enne colombiano trovato morto ammazzato nel dicembre del 2006 in via Faenza a Firenze.

 


Il cadavere del colombiano venne trovato con le mani e i piedi legati da un filo elettrico e la bocca imbavagliata con una felpa. L'uomo era stato picchiato selvaggiamente. A causare la morte dell'immigrato sarebbero state le conseguenze del pestaggio.

 

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il colombiano sarebbe stato ucciso, durante un rapporto gay, da un romeno che non voleva soddisfare le sue richieste. Con l'accusa di omicidio, i militari hanno arrestato Laurentiu Pintilie, 24 anni, che viveva prostituendosi. L'uomo ha confessato.

 


Mesa era un professore di storia dell'arte, che si era trasferito a Firenze dove, dopo aver seguito dei corsi di studio, si guadagnava da vivere con lavori di pulizie.
Secondo quanto ricostruito dai militari, Mesa aveva abbordato il rumeno in un cinema a luci rosse fiorentino. Durante il rapporto, il romeno si sarebbe ribellato alle richieste del colombiano, colpendolo con uno sgabello. I militari sono risaliti a Pintilie attraverso l'esame del Dna. Dopo aver individuato i 'prostituti' che frequentavano la casa di Mesa - il professore teneva un album con le loro foto - grazie al lavoro del Ris di Roma, attraverso il dna i militari sono risaliti al fratello del presunto omicida, anch'egli 'cliente' di Mesa. Notando una similitudine - ma non corrispondenza - con il dna dell'omicida, sono arrivati al ventiquattrenne, arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in Romania e poi estradato.

 

In casa di mesa è stato trovato un libro sugli omicidi di gay avvenuti in Italia, 'Omocidi', e aveva sottolineato alcuni passaggi che descrivono modalità e moventi simili a quelli di cui poi è stato vittima. E' quanto scoperto dai carabinieri nel corso delle indagini. Nei passaggi sottolineati da Mesa, il libro spiega che l'omicida è un 'prostituto' abituale, clandestino, non omosessuale, che pratica quell'attività per bisogno, che prova disprezzo per chi gli propone un certo tipo di rapporto contro natura. Fra le parti sottolineate, anche quella in cui si descrivono modalità uguali all'omicidio di Mesa: la vittima colpita con un oggetto qualsiasi, la lenta agonia, le mani e i piedi legati con fili elettrici, la bocca tappata da uno straccio e, infine, il cadavere coperto da lenzuola e cuscini. Gli investigatori sono risaliti al presunto omicida di Mesa grazie anche a un'impronta del romeno, macchiata del sangue della vittima, sullo sgabello con cui il colombiano è stato colpito. Mesa, hanno spiegato gli investigatori, non aveva avuto una vita facile. Anni fa, una sua sorella giornalista venne uccisa in Colombia durante una rapina.