{{IMG_SX}}Firenze, 17 giugno 2008 - PULITI: Hei...
Merli: ohhhh... vendi quel troiaio vai.
Puliti: eh?
Merli: cerca di venderlo quello da tre...
Puliti: eh, ora sì. Sì, sì... semmai al Cto.
Merli: almeno lì.
Puliti: perché di là le farmacie, ehhhhhh..., fanno storie...
Il 'troiaio' in questione è una protesi ortopedica. Un dispositivo artificiale evidentemente di qualità scadente, secondo la definizione in toscanaccio dei venditori, che andrà a sostituire una parte del corpo usurata o mancante di un ignaro paziente. Protesi che sono costate all’azienda ospedaliera di Careggi 10 milioni di euro, comprate fuori gara d’appalto, pagate il doppio di quelle acquistate dall’Estav con il regolare bando.

 

I due interlocutori al telefono sono Giuseppe Merli, responsabile della società Advancor, fornitrice di presidi medico chirurgici, in particolare protesi ortopediche, da ieri agli arresti domiciliari e del suo collaboratore Tommaso Puliti, indagato nella stessa inchiesta. Tra di loro, arrestati e indagati, si sono fatti trentamila telefonate, ottomila ore registrate dai carabinieri del Nas dalla metà di ottobre dello scorso anno. Accordi che lasciano allibiti. Conclusi spudoratamente alla faccia di tutti, solo per interesse.

 

Le intercettazioni telefoniche lasciano pochi dubbi interpretativi. Parlano molto, da cellulare a cellulare, senza sapere di avere i telefoni sotto controllo, il dirigente della farmacia del Cto, Angelo Domenico Lacarbonara (rimosso al momento in cui la dirigenza di Careggi ha deciso di fare denuncia alla procura) con Puliti e Merli. Nel corso dei colloqui si fa sentire anche Daniela Graziani, un’amministrativa della ditta Advancor. Diventa chiara l’importanza strategica del responsabile della farmacia del Cto per la buona riuscita degli interessi Advancor nel contenuto della conversazione 1103 del 18 ottobre 2007, giorno della partenza del Lacarbonara (ufficialmente assente dal lavoro per malattia) per il viaggio ‘premio’ a Cuba. Merli e Graziani parlano delle prevedibili difficoltà che l’azienda avrebbe avuto in assenza del farmacista. Graziani dice a Merli: "...visto che da Careggi l’ordine ce lo fanno in base alle bolle che gli si porta".

 

Un’affermazione che risulterà perfettamente giustificata sulla base delle acquisizioni documentali: le richieste provenienti dai reparti sono modulate e rettificate sulle bolle d’accompagnamento della Advancor. In previsione di un’assenza prolungata del Lacarbonara, i vertici della Advancor cercano di far inserire nell’ordine materiale in più. Telefonata del 31 ottobre 2007.

 

Merli: uhè, eccolo!
Puliti: eh, insomma... ti dicevo andava e così... no. L’Antonia magari me li fa entrare però poi nell’ordine.
Merli: te non ti preoccupare, te impianta, te fatti...
Puliti: sì?
Merli: te non ti preoccupare, poi casomai, casomai gli si fanno cacare.
Puliti: va bene. Ormai ci vado la prossima settimana perché oggi pomeriggio... Dio bono gira i coglioni perché Dio santo.
Merli: Eh, lo so. Però chiedigli a Angelo se va giù a mettere i codici dentro, cazzarola.
Puliti: eh, più codici mette meglio è. Capito?
Merli: eh, capito. Se mettesse tutti i codici oggi prima di partire. Oppure li può mettere anche davanti ma c’è bisogno che venga a metterli per il mese prossimoo fra due mesi. Lo può fare, glielo devi dire. Devi dirglielo prima che lui parta. Lui parte a mezzogiorno.
Puliti: non oggi. Non ce la fo ad andarci a parlare, Giuseppe. Sono qui in sala e ho finito ora.
Merli: Ma lui è lì, è costì al Cto.
Puliti: eh, infatti ho chiamato, però non mi risponde. Ora. Ora vo giù, bisogna che aspetti un attimo il prof, sennò vado a trovarlo. Non c’è mica problemi, vado a trovarlo quando voglio.