Firenze, 25 maggio 2008 - Scelta in esclusiva dal colosso americano Apple per pavimentare con sottili lastre levigate di colore grigio blu i suoi retail store, la pietra serena rappresenta un simbolo che comunica nel mondo l’identità della Toscana.

Divenuta protagonista di significativi interventi urbanistici e immobiliari, la raffinata pietra di Firenzuola si propone dunque come la sintesi perfetta fra tecnologia e classicità.

“Per salvaguardare quello che è un vero e proprio simbolo nel mondo - sottolinea Claudio Corbatti, sindaco di Firenzuola - bisogna però riuscire a garantirne la provenienza e assicurarne la tracciabilità, con la creazione di un marchio di origine e di controllo, il cui disciplinare è già stato registrato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio”.

Di questo e di molto altro ancora si parlerà a Firenze martedì prossimo, 27 maggio, all’Istituto degli Innocenti (piazza SS Annunziata, 12), alle ore 17, nel corso della presentazione del volume “Pietra  serena, materia della città” (edizioni Aida), a cura di Alberto Bartolomei e Franco Montanari; saggi di Giovanni Maria Bargossi, Paolo Felli e Francesco Gurrieri.

Alla presentazione, interverranno anche Ambrogio Brenna, assessore alle Attività produttive della Regione Toscana, e Paola Grifoni, soprintendente per i Beni architettonici e il paesaggio, e patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico delle Province di Firenze, Pistoia e Prato.

Le oltre 200 pagine del volume spaziano dal restauro, all’architettura moderna; dall’estrazione, alla messa in opera, con un’ampia sezione dedicata all’architettura contemporanea. Tra le realizzazioni descritte: l’ampliamento della National Gallery di Londra e la chiesa di San Giovanni Battista a Firenzuola. A Firenze: il Centro internazionale Congressi, la boutique Versace in via Tornabuoni, il recupero dell’ex bazar Bonajuti dei magazzini Coin, la villa La Sfacciata e la Casa Calugi.


Tra i lavori fiorentini, spicca il Polo pediatrico “Meyer” a Careggi
, in cui si è voluto ricercare una corrispondenza etica tra architettura e natura, attraverso l’impiego di materiali come la pietra serena e il legno.

 

“Il risultato - spiegano gli autori del libro - è la prevalenza del carattere storico del luogo, con i suoi pregi paesaggistici e ambientali, e la restituzione ai piccoli pazienti del ruolo di protagonisti, all’interno di un’architettura di servizio alla collettività. Viene così posto in evidenza lo storico legame tra la materia, il lavoro delle genti, le opere e il territorio, in una circolarità di azioni, di gesti e di abilità”.

 

“Vengono inoltre esaltate al massimo - continuano gli autori - le qualità di questo materiale lapideo tenuto in grande considerazione da artisti, quali Leon Battista Alberti, Filippo Brunelleschi, l’Ammannati, il Vasari fino al grande Michelangelo”.

 

Nato come una seconda edizione, aggiornata e ampliata, della pubblicazione uscita nell’ormai lontano 2002, il volume documenta i nuovi traguardi raggiunti, ma soprattutto aggiorna gli addetti ai lavori sulle nuove normative europee in materia di resistenza e stabilità, di sicurezza antincendio e in uso e sull’iter intrapreso per un marchio di origine e di controllo della qualità, che dovrà offrire sul mercato la tracciabilità e la trasparenza totale a garanzia del prodotto.