{{IMG_SX}}Firenze, 26 aprile 2008 - Radicchio di Chioggia e fragole a 8,50 euro al chilo. Prosciutto cotto a 33,90 euro e 44 euro per il prosciutto crudo. Sono alcuni dei prezzi record registrati a Firenze e pubblicati sul sito di ‘Sms Consumatori’, il servizio, promosso dal ministero delle politiche agricole, che informa i cittadini sui prezzi di oltre ottanta generi agroalimentari. Secondo la rilevazione effettuata negli ultimi giorni nei principali capoluoghi di regione, a Firenze va la maglia nera per ben sette prodotti. E son dolori, per i portafogli dei consumatori che tutti i giorni vanno a fare la spesa dovendo però fare i conti con i prezzi semre più alti. Molti i prodotti cari, come appunto il radicchio di Chioggia e le fragole, che in città si sono venduti anche a otto volte in più, rispettivamente, di Napoli e Palermo (8,50 euro al chilo contro 0,50).
Record negativo anche per le zucchine, che hanno raggiunto il prezzo di cinque euro al chilo, ovvero il 900 per cento in più che a Napoli, dove si è registrato il prezzo più basso, di 50 centesimi. Segnalazioni di prezzi anomali anche nella vendita di kiwi, dove ‘Sms Consumatori’ ha registrato anche il prezzo di 6,50 euro al chilo, contro la media degli ultimi quindici giorni, che si è aggirata per questo prodotto sui 2,53 euro, e contro il prezzo più basso registrato a Milano, di 99 centesimi al chilo. Prezzi salati, poi, per il prosciutto cotto e crudo, di marca e non. Qui a Firenze, infatti, il prosciutto cotto si paga anche quasi 34 euro il chilo, rispetto al prezzo più basso registrato nella capitale, a 1,75. Il prosciutto crudo di marca ha invece registrato il prezzo record di 44 euro al chilo, contro la media di 24,83. Nonostante gli allarmi – e gli allarmismi – a Firenze i prezzi della pasta sono, invece, contenuti. Un pacco di pasta da mezzo chilo, che sia corta o lunga, si può pagare anche solo 43 centesimi, contro i 3,40 di Venezia, città cui va la maglia nera. Ottimo affare anche per chi è solito mangiare pollo. Per quello intero si spende soltanto 1,20 euro al chilo, contro il record negativo di Milano di quasi 10 euro e contro la media registrata negli ultimi quindici giorni, che si ferma a 4,20 euro.
Ma perché queste enormi differenze di prezzo? "Non è certo colpa delle speculazioni", commenta Riccardo Roselli, coordinatore di ‘Cna.com’. "Soprattutto - aggiunge - per i prodotti come le fragole o il prosciutto. Va fatta, infatti, una prima distinzione, tra i prodotti stagionali e non". "Il prezzo dei prodotti che non hanno stagione - spiega Roselli - come, per esempio, il pollo o la pasta, è stabile e a volte tende al ribasso". Il discorso cambia invece per i prodotti stagionali. "Per le fragole, per esempio - sottolinea ancora il coordinatore di ‘Cna.com’ - contano la provenienza, la qualità e perfino la dimensione. Anche per il prosciutto si devono valutare molte cose: se stagionato o meno, di produzione locale o meno, e così via".
Almeno per il settore dei generi alimentari, i consumatori, che soffrono del momento economico particolarmente difficile, hanno comunque imparato a stare particolarmente attenti. Non solo utilizzando gli strumenti di controllo che oggi sono a disposizione, come il numero verde gratuito 800955959 di ‘Mister Prezzi’, dove segnalare i prezzi anomali, o il numero unico di ‘Sms Consumatori’ 47947 cui inviare, gratuitamente, un messaggio con il nome del prodotto di cui si vuole ricevere in risposta il prezzo ‘giusto’. Chi fa la spesa, oggi, ha iniziato anche a confrontare i prezzi e a ridurre drasticamente l’acquisto dei prodotti più cari.
"Il consumo di primizie, per esempio - dichiara Roselli - è calato del 60-70%". A tutti, infatti, farebbe piacere gustarsi le nespole o le ciliegie, o andare avanti a fragole e gelato. Ma, visto che arrivare alla fine del mese continua a essere un problema, in molti hanno ridotto il consumo dei generi alimentari che sono diventati un lusso.
D’altra parte, il calo dei consumi resta generalizzato. "Al Mercato centrale - sottolinea infatti Roselli - si è registrato un calo per tutta una serie di prodotti. Solo in questi giorni di ponte, grazie anche all’affluenza dei turisti, c’è stato un lieve aumento nelle vendite".
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