{{IMG_SX}}Firenze, 1 marzo 2008 - Pare essere terminato lo sciame sismico che questa mattina ha interessato l' Appennino Tosco-Emiliano e, in particolare, la zona del Mugello. Alle 13.34 è stata registrata l'ultima scossa: da allora la terra, secondo quanto rende noto la sala operativa della Protezione civile della Provincia di Firenze, non ha più tremato.

 

LE SCOSSE

Sono un centinaio in tutto le scosse registrate a livello strumentale, tre delle quali con una magnitudo superiore a 4.0. E' stata una mattinata di paura quella vissuta dalle popolazioni dell'Appennino Tosco-Emiliano anche se lo sciame sismico che ha interessato tutta la zona del Mugello ha provocato soltanto danni lievi e nessun problema per i cittadini. La prima scossa è stata registrata dagli strumenti alle 6.15: un terremoto di magnitudo 2.8 che è stato leggermente avvertito dalle popolazioni nelle province di Firenze, Bologna e Prato. E' stata però la scossa delle 8.43, con una magnitudo di 4.2 sulla scala Richter, a far scendere la gente in strada.

 

L'epicentro è stato localizzato nei comuni di Firenzuola, Scarperia, Barberino del Mugello, San Piero a Sieve e Monghidoro ad una profondità tra i cinque e i dieci chilometri. Centinaia le telefonate ai centralini di vigili del fuoco, polizia e carabinieri, che hanno fatto scattare immediatamente il sistema di protezione civile, ma le verifiche effettuate hanno dato esito negativo. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ha informato il premier Prodi, aggiornandolo costantemente sulla situazione, ed è rimasto in contatto per tutta la mattina con i prefetti di Bologna e Firenze.

 

In via precauzionale sono state anche evacuate alcune scuole in diversi comuni dell'area - a Borgo San Lorenzo in particolare, dove è stato istituito il centro operativo per la gestione degli interventi e il monitoraggio della situazione - ma dopo poco gli studenti sono rientrati in classe. Lo sciame sismico ha provocato lievi danni ad alcuni edifici tra cui il palazzo comunale di Palazzuolo sul Senio, mentre sono stati dichiarati parzialmente inagibili edifici a Firenzuola e Barberino del Mugello, oltre alla chiesa di Cafaggiolo a San Piero della Sieve, ed è stato chiuso l'ambulatorio di Marradi. Fermi anche per qualche ora gli operai impegnati nei lavori della galleria Badia della variante di Valico.

 

Lo sciame sismico non si è praticamente mai interrotto: un centinaio le scosse registrate dagli strumenti, di cui 34 con una magnitudo superiore a 2.5 e tre (oltre a quella delle 8.43, una alle 9.43 e una alle 11.43) sopra il 4.0. Nessun problema serio però secondo gli esperti. ''Si tratta di un fenomeno inconsueto anche se in passato si sono verificate proprio nella stessa zona situazioni simili. "Non è nulla di grave'' ha spiegato il responsabile del servizio sismico del Dipartimento della Protezione Civile Mauro Dolce. ''Le scosse - ha aggiunto Giulio Selvaggi, dell'Ingv - rientrano nei fenomeni classici dell'Appennino centro settentrionale, che hanno avuto un andamento simile ad altri fenomeni sismici tipici della zona''.

 

I CONTROLLI

La Protezione civile ha monitorato la situazione in stretto contatto con gli operatori al lavoro nella sede della protezione civile, in via dell'Olmatello e con gli esperti dei centri nazionali, come l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. In via dell'Olmatello c'è poi stata una riunione operativa per sensibilizzare, oltre che le forze dell'ordine, le associazioni che fanno parte della consulta cittadina del volontariato. Qui si sono recati questa mattina il presidente della Provincia Matteo Renzi e l'assessore provinciale alla Protezione civile Stefano Giorgetti.

 

Il prefetto Andrea De Martino, insieme al comandante provinciale dei vigili del fuoco Giuseppe Romano e a quello dei carabinieri Francesco Benedetto, ha visitato i comuni mugellani interessati dal sisma, si è incontrato con i sindaci e ha compiuto sopralluoghi. ''Nessun danno particolare è stato riscontrato'', hanno fatto sapere dalla prefettura.

 

I FALSI ALLARMI

Ad alimentare la paura della gente anche la diffusione, attraverso sms e telefonate, di false notizie su un possibile terremoto catastrofico. Notizie immediatamente smentite dalle autorità locali - ''la situazione è sotto controllo'' ha detto il prefetto di Firenze Andrea De Martino - e dalla Protezione Civile che ha invitato a ''mantenere la calma e a non diffondere allarmi ingiustificati''. ''A proposito dei diversi allarmi lanciati impropriamente - sottolineano al Dipartimento della Protezione Civile - è bene ricordare che prevedere i terremoti è impossibile''. E dunque le notizie relative all'aggravarsi della situazione sono ''prive di fondamento''.

 

NEGLI ANNI PASSATI

Nel settembre 2003 una scossa di magnitudo 5 fu avvertita in tutta la Toscana del nord. Anche quella volta l'epicentro era in Emilia, tra i Comuni di Monghidoro, Loiano e Monzuno. Il terremoto era partito in profondità, almeno 15-20 chilometri sottoterra e per questo fu percepito anche molto distante dall'epicentro. Nel dicembre 2001 una scossa di terremoto di 3,6 gradi della scala Richter fu invece avvertita nella valle del Bisenzio, nella zona a Nord di Prato. L'epicentro del sisma fu poi localizzato a sud di Fossato, località nel Comune di Cantagallo in provincia di Prato, al confine con quello di Sambuca Pistoiese. La nuova sala operativa del centro della protezione civile del Comune di Firenze è stata inaugurata nel giugno 2005. Si tratta di una sofisticato punto di riferimento che opera, 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno, in stretto rapporto con la Polizia Municipale il centro di Protezione Civile della Provincia di Firenze (posto nel locale attiguo), la Prefettura, il 112, 113, 118 e una trentina di associazioni di volontariato che, all'occorrenza, possono attivare oltre 2500 volonta. Da quella sala si possono prevenire eventi idrogeologici e sismici, in modo da organizzare piani d'emergenza, predisporre attività di soccorso e di superamento dell'emergenza. Sono 14 le postazioni, collegate con altrettante banche dati, che possono permettere in tempo reale di individuare, ad esempio, una situazione di emergenza o straordinarietà, conoscere il numero delle persone interessate, attivando quindi provvedimenti e misure ad hoc.