{{IMG_SX}} Firenze - Nella notte scura, screziata appena da qualche stella, quarantacinque teschi cadono in rotazione libera. Teschi che rimandano a pianeti, a valenze astronomiche, al chiarore di pulsar o quasar. "A una caducità della morte che diventa vita", spiega Omar Galliani davanti al suo Notturno, enorme disegno realizzato a grafite su legno di pioppo. Il trittico, esposto l’anno scorso alla Fondazione Querini Stampalia in occasione della Biennale di Venezia, è una delle opere che entrano a far parte della prestigiosa collezione del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, insieme agli altri due disegni dal titolo Mantra e Nuovi Santi, tutti scelti da Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto.

 

E la recente acquisizione è diventata un’occasione per una vera mostra sull’opera del maestro contemporaneo, che nella Sala Edoardo Detti presenta - oltre alle opere donate - una serie di 45 studi a carboncino e inchiostro di china blu, rosso e nero, che resteranno esposti fino al 2 marzo. Opere che raccontano la dedizione dell’artista emiliano - ormai riconosciuto come autentico talento nel panorama internazionale - alla tradizione del disegno italiano, che partendo dalla grande scuola del Rinascimento fiorentino prosegue in una autonoma ricerca artistica giocata sui chiaroscuri e su quella che Marzia Faietti definisce «la sfida del bianco e nero o del monocromo, che riesce a dar corpo ai sogni, scanditi dal suono di una musica silenziosa".

 

Questa linea sottile che dal passato porta alla contemporaneità di Galliani è il motivo stesso dell’acquisizione da parte degli Uffizi: "La sua arte è un ponte gettato tra l’antico e il moderno, tra la storia e il presente - ha spiegato Cristina Acidini, soprintendente e responsabile del Polo Museale della città di Firenze -. I suoi disegni parlano di un artista dotato di autentico talento e di un notevole sapere tecnico, che lo spinge a confrontarsi con personalità artistiche tra le più illustri del passato. Per questo la sua ricerca artistica approda al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi che, pur in una linea collezionistica scrupolosamente selettiva, è aperto al presente senza soluzioni di continuità con quel passato su cui inevitabilmente poggia il futuro".

 

Notturno, l’opera più monumentale di quelle acquisite, è composto da tre grandi pannelli di legno raffiguranti una pioggia di rose, da una di teschi e da un pianoforte centrale. Mantra è invece un disegno lavorato a bulino e realizzato su carta di Fabriano su cui compare un doppio volto di donna, la stessa, diviso da due impronte d’oro della mano dell’artista.

 

E come un mantra è il ritornello che porta dal buio alla luce, dal giorno alla notte, in un eterno rincorrersi e rigenerarsi. "Le opere che amo di più le ho disegnate la notte - racconta Omar Galliani - A volte la luce è troppo forte e gli occhi non vedono ciò che vuoi vedere".