{{IMG_SX}} Firenze, 13 dicembre 2007 - L’agonia di Maria Silvana Furlan sarebbe durata un giorno e mezzo fino al massimo di due e sarebbe morta di stenti. E’ questa l’atroce verità che emergerebbe dall’autopsia condotta sul cadavere della vedova 55enne di Spicchio, frazione di Vinci, scomparsa sabato 24 novembre e trovata senza vita in un bosco di Castra il pomeriggio dell’8 dicembre scorso. Una morte tremenda, in un fine settimana di brutto tempo, con la pioggia che cadeva fitta fra la vegetazione: 'Mara', come era conosciuta da tutti, è stata trovata in posizione fetale, rannicchiata come a difendersi con la vestaglia ben ripiegata fra le gambe, come a proteggersi dal freddo.

 

Resta un mistero su chi abbia portato la donna in quella radura alle pendici del Montalbano e sul perché sia stata lasciata la sua macchina, una Mercedes classe E color grigio metallizzato nel parcheggio di Ponzano vicino alla stazione ferroviaria. Voleva essere una messainscena per far pensare a un’eventuale fuga della ricca e affascinante vedova originaria di Gorizia?

 

Intanto ieri mattina il figlio di Maria Silvana Furlan, Francesco Giusti, 28 anni, insieme alla sorella della vittima, la zia Aurora, sono stati ancora una volta al commissariato di Empoli, negli uffici dell’anticrimine che collabora attivamente per la soluzione del giallo con la squadra mobile di Firenze, diretta dal dottor Filippo Ferri.

 

Gli interrogatori sono proseguiti anche ieri pomeriggio; per un’ora e mezzo è stato ascoltato di nuovo l’ex convivente della Furlan, Ubaldo Voli, di 72 anni. Un alibi di ferro anche per lui: la mattina del 24 novembre l’uomo si trovava a Scandicci per alcune consegne di lavoro. "Chiesi a Mara di aiutarla a pulire la casa e le scale, ma lei mi disse che potevo andare e che si sarebbe assentata per un paio di giorni. Andai a Scandicci per alcune consegne di oggetti adesivi, ero là verso mezzogiorno", ha detto il Voli. Gli inquirenti non si sbilanciano e la linea del silenzio viene mantenuta. Il pm Giuseppe Bianco, a cui è affidata l’inchiesta, si è trincerato dietro a un no comment: "Non c’è nulla da dire", ha risposto al telefono. Per tutto il pomeriggio si sono rincorse voci sull’esistenza di un possibile avviso di garanzia; voci che in tarda serata sono poi state smentite da fonti ufficiali.

 

Intanto, per il fine settimana è atteso l’arrivo degli esperti della scientifica dalla Capitale, per fare ulteriori perizie nella villa di via Petrarca al civico 70. Ieri mattina anche gli uomini della scientifica locale sono tornati fuori con grosse valige per compiere ulteriori controlli.