Usa: Trump, c'è il sì all'impeachment. E' in stato di accusa. Ecco chi lo ha mollato

Storica decisione: mai un presidente aveva ricevuto due messe in stato d'accusa. La prima fu per l'Ucrainagate

Trump

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Washington, 14 gennaio 2020 - La Camera dei Rappresentanti Usa ha detto sì all'impeachment per il presidente Donald Trump. Si tratta della messa in stato d'accusa del presidente, un istituto che viene tirato in ballo in situazioni gravissime.

Come, secondo il Congresso, è l'assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, avvenuto lo scorso 6 gennaio. Donald Trump "deve andarsene, è un chiaro e immediato pericolo" per la democrazia. Lo aveva detto la speaker della Camera, Nancy Pelosi, aprendo il dibattito sul primo voto, quello procedurale, sull'impeachment. Dopo la prima consultazione, c'è stato un nuovo dibattito, quindi il voto definitivo con la scelta definitiva se mettere o no in stato d'accusa Trump. E la Camera ha dato il suo via libera. 

Donald Trump è il primo presidente della storia americana ad essere stato sottoposto per due volte alla procedura di impeachment dalla Camera dei Rappresentanti. Il primo impeachment era stato quello per l'Ucrainagate, lo scorso febbraio.  

Sono stati diversi i deputati repubblicani Usa che hanno votato in favore della seconda messa sotto accusa di Donald Trump. Alla fine sono in tutto una decina. Il deputato repubblicano Dan Newhouse è stato uno dei primi che ha annunciato il suo voto favorevole alla risoluzione promossa dal democratici per "istigazione all'insurrezione".

La numero tre del Gop alla Camera, Liz Cheney, figlia dell'ex vicpresidente Dick Cheney, aveva annunciato il voto favorevole all'impeachment affermando che Trump "ha chiamato la folla, riunito la folla accesso la fiamma dell'attacco" al Campidoglio che ha ucciso cinque persone una settimana fa. "Tutto ciò che è seguito è stata provocato da lui. Nulla di tutto ciò sarebbe accaduto senza il presidente. Voterò per l'impeachment", ha detto. A Cheney si sono poi uniti, tra gli altri, i deputati repubblicani Jaime Herrera Beutler, John Katko, Adam Kinzinger, Fred Upton, e quindi Newhouse.

La reazione del presidente eletto Biden

Il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rilasciato una dichiarazione mercoledì sera in risposta all'impeachment del presidente uscente Donald Trump da parte della Camera, ribadendo la sua espressa speranza che il Senato sarà in grado di svolgere i propri doveri legislativi regolari mentre si occupa delle responsabilità di impeachment.

"Questa nazione rimane anche nella morsa di un virus mortale e di un'economia vacillante", dice Biden. "Spero che la leadership del Senato troverà un modo per affrontare le proprie responsabilità costituzionali sull'impeachment mentre lavora anche su altre questioni urgenti di questa nazione". Pur non affermando la sua posizione in entrambi i casi, Biden ha affermato che la violenza in Campidoglio è stata incitata dal presidente, affermando che "è stata eseguita da estremisti politici e terroristi domestici, che sono stati incitati a questa violenza dal presidente Trump".

Biden ha aggiunto: "Dalle conferme a incarichi chiave come Segretari per la sicurezza interna, Stato, Difesa, Tesoro e Direttore dell'intelligence nazionale, per mettere in moto il nostro programma di vaccini e per far ripartire la nostra economia. Troppi nostri concittadini americani hanno sofferto troppo a lungo nell'ultimo anno per ritardare questo lavoro urgente".