Ucraina, i protestanti italiani condannano la guerra: "Osare la pace per fede"

Preoccupazione e condanna espressa dalla Fcei e dalle chiese europee dopo l'invasione da parte della Russia

Daniele Garrone, presidente della Fcei (da www.chiesavaldese.org)

Daniele Garrone, presidente della Fcei (da www.chiesavaldese.org)

Roma, 24 febbraio 2022 - "Osare la pace per fede": con una citazione del pastore e teologo protestante Dietrich Bonhoeffer (imprigionato e ucciso dai nazisti nel 1945) arriva il no netto alla guerra da parte della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei, che raccoglie buona parte delle chiese protestanti nel nostro Paese), con una dichiarazione del presidente Daniele Garrone, riportata dall'agenzia Nev.  A poche ore dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della  Russia di Putin, la Fcei esprime lo sconcerto del mondo protestante. “Diciamo no alla guerra, senza se e senza ma. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione e il nostro sgomento per quanto sta accadendo in Ucraina e chiediamo a tutti gli attori coinvolti di lavorare subito per la pace – dice Garrone – Siamo vicini alla popolazione e preghiamo affinché si torni sulla strada della diplomazia e della risoluzione negoziale dei conflitti. L’Unione Europea e l’Italia compiano ogni sforzo per la pace. Come chiese evangeliche sosteniamo e sosterremo ogni iniziativa che possa evitare violenze e dolore, nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli e delle persone. Intercediamo perché le chiese cristiane dei paesi coinvolti nel conflitto possano individuare e promuovere vie di riconciliazione oltre i nazionalismi. Facciamo nostre le parole del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer che negli Anni ’30 esortava a “osare la pace per fede”, la fede nel Dio di Gesù Cristo che proclama 'beati i costruttori di pace', perché saranno chiamati figli di Dio”.

Con un messaggio su Twitter è intervenuta anche la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta: "Noi che viviamo in pace, quale valore le diamo? Pensiamo mai a chi ne paga il prezzo? Saremmo disposti a pagare qualcosa per la pace di qualcun altro? Col cuore in Ucraina, preghiamo il Signore perché dia forza ai costruttori di pace in Ucraina,  Russia e ogni parte del mondo".

Grande preoccupazione, ovviamente, in tutto il mondo protestante europeo. Stop alla guerra, subito, viene chiesto dalla Chiesa di Scozia con un comunicato nel quale si “unisce anche alla Comunione mondiale delle Chiese riformate, alla Federazione mondiale luterana, alla Conferenza delle Chiese europee e al Consiglio ecumenico delle Chiese per lavorare insieme per sostenere collettivamente le chiese e il popolo ucraino nella ricerca di una soluzione pacifica”.

In una nota firmata dal segretario generale Ioan Sauca,  il Consiglio ecumenico delle Chiese denuncia “ogni uso di micidiali forze armate per risolvere controversie che potrebbero essere risolte attraverso il dialogo". Sauca sottolinea che il “dialogo – basato sui principi del diritto internazionale e sul rispetto dei confini nazionali stabiliti” è  “la strada giusta per la risoluzione delle tensioni che riguardano l’Ucraina. Chiediamo la fine immediata delle attuali ostilità armate e la protezione di tutte le vite umane e delle comunità minacciate da questa violenza. Esortiamo tutte le chiese membri e tutte le persone di buona volontà in tutto il mondo a unirsi a noi nella preghiera per la pace per il popolo dell’Ucraina e della regione”.