Un'incognita per l'Europa

Il commento

Roberto Giardina

Roberto Giardina

Erdogan, da presidente a sultano? I turchi gli tolgono la maggioranza assoluta, lui impone nuove elezioni dopo pochi mesi, e la conquista. A contare i voti, il 49%, gli manca qualcosa. Ma ha più seggi di tutti gli altri partiti messi insieme. Tuttavia non basta per cambiare la costituzione e trasformare la Turchia in una repubblica presidenziale. Gli serve allearsi con qualcuno degli sconfitti e, se non ci stanno, minaccia di far votare per la terza volta in primavera. Un bene o un’incognita per l’Europa, un Erdogan troppo forte?

Ieri la borsa di Ankara ha fatto un balzo in su di quasi il 6%, e la lira turca ha guadagnato al cambio quasi due cent. Wirtschfatswoche, settimanale economico leader in Germania, prevede buoni affari per il made in Germany, e per gli europei. Fino ad ieri, investire in una Turchia dove avvengono attentati, e con una minoranza curda meno controllabile, era considerato un rischio. Domani andrà meglio? Non è detto. È probabile che Erdogan si mostri ancora più duro nel reprimere le opposizioni e nel soffocare la libertà d’opinione. Nella vigilia elettorale ha chiuso le tv private a lui ostili, ieri riaperte con servizi d’elogio al vincitore. Se il presidente esagera, provocherà disordini invece di garantire la quiete.

La Germania è il paese di riferimento nei rapporti con l´Europa: i turchi residenti sono un milione e 800mila, se si contano anche gli emigrati con passaporto tedesco si superano i tre milioni. Tre su quattro dei Deutschtürken, si dice, hanno votato per Erdogan. Frau Merkel, pochi giorni prima del voto, è volata in Turchia, a dare il suo appoggio al presidente. In passato avevano litigato, ma la signora è pragmatica. Erdogan le ha promesso di bloccare in parte l’esodo di fuggiaschi, quasi tutti diretti a Berlino e dintorni, di adoperarsi per la fine della guerra civile in Siria, e di debellare l’Isis. Forse troppo, pure per un sultano. In cambio, la Germania appoggerà l´ingresso della Turchia nell’Ue. E pensare che fino ad ieri la Cancelliera dichiarava: mai, fino a quando comando io. Uno scambio rischioso: si offre molto in cambio di qualcosa che non si può garantire. Un Erdogan troppo forte, e sempre meno democratico, oggi può rassicurare l’Europa, ma da domani sarà più difficile da prevedere per Berlino e per la Ue.