Terremoto tra Turchia e Siria, scossa di magnitudo 7.9. Quasi 2.000 morti

La scossa ha colpito nella notte nella regione dell'Anatolia sud-orientale. Rientrato l'allarme tsunami scattato anche per Puglia, Calabria e Sicilia nelle prime ore. In mattinata due nuove scosse: di magnitudo 7.8 e 6.0

Roma, 6 febbraio 2023 - Un terribile terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito nella notte la Turchia e la Siria. Il bilancio provvisorio delle vittime è di quasi 2.000 morti e più di 5.000 feriti. Crollati decine di edifici. Le scosse sono state avvertite anche in Libano, Siria, Cipro e Israele. Nel Mediterraneo è scattato l'allarme tsunami. Nella mattinata due nuove scosse di terremoto nella stessa regione: magnitudo 7.8 (11:24 in Italia) e 6.0 (13:45 in Italia). 

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Terremoto in Turchia (Ansa)

Allerta tsunami al sud

In Italia l'allerta riguarda le coste della Puglia, della Calabria e della Sicilia. Allarme però già revocato dalla Protezione civile. Le possibili onde di maremoto avevano indotto le autorità italiane a fermare la circolazione dei treni nelle tre regioni a rischio dalle 6.30, circolazione poi ripresa regolarmente con il ridimensionamento dell'allarme di maremoto. Cipro ha segnalato "piccoli tsunami" al largo della costa di Famagosta, ma non sono stati riportati danni. 

Un boato nella notte

La terribile scossa si è verificata alle ore 04:17 (02:17 ora italiana), nella parte sud-orientale della Turchia, ed ha coinvolto l'area del confine con la Siria, nella regione dell'Anatolia sud-orientale. L'Ingv fa sapere che tra le città più vicine all'epicentro, a circa 30 chilometri di distanza, c'è Gaziantep, una delle più grandi della Turchia. Il sisma ha avuto un ipocentro a circa 20 chilometri di profondità. Una scossa di assestamento di magnitudo 6,7 ha colpito 15 minuti dopo, seguita da altre 6 di magnitudo superiore a 4.5, sempre nella stessa area. 

Terremoto in Turchia: la mappa

Gente in pigiama in strada

Le immagini choc che passano sulle tv locali mostrato persone scappate nella notte al terremoto, in pigiama in mezzo alla neve, mentre i soccorritori sono intenti a scavare tra i detriti delle case danneggiate in cerca di superstiti. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan Ha sollecitato l'unità nazionale: "Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno".

Bilancio di vittime 

Disastroso il bilancio delle vittime in Siria, ancora provvisorio e in continuo aggiornamento, è di oltre 780 morti nelle province di Aleppo, Latakia, Hama e Tartus, secondo le ultime stime delle autorità locali (Molte vittime sono nelle zone della Siria controllate dai ribelli e i dati sono pochi). Numeri altissimi anche in Turchia con più di 1.000 morti, e almeno 5 mila i feriti. Le province turche più colpite dal sisma sono Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras. Ma resta un bilancio in evoluzione perchè il prefetto di Kahramanmaras, provincia duramente colpita dal sisma, ha affermato che non è ancora possibile quantificare il numero delle vittime sotto le macerie, sottolineanndo che sarà alto vista la distruzione di parecchi edifici. 

Fanesina: nessuna vittima italiana

L'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti in Turchia e Siria. I funzionari diplomatico-consolari dell'area sono stati incaricati di verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone terremotate. Non risultano feriti o morti italiani al momento. La Farnesina quindi sollecita tutti gli italiani presenti nelle zone colpite, anche temporaneamente, "a registrarsi sul sito "Dove siamo nel mondo" e scaricare la APP "Unità di Crisi" per cellulari, attivando la geolocalizzazione".

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Distrutto il castello di Gaziantep

Nella provincia di Hatay, nel sud-est della Turchia, è esploso un gasdotto in due diverse sezioni, a circa tre chilometri (1,9 miglia) di distanza, scatenando un grande incendio. La scossa ha anche distrutto il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. La Cnn Turk parla di un cumulo di macerie. 

Terremoto in Turchia, crolla il castello di Gaziantep. Fu costruito quasi 2mila anni fa

Meloni: Solidarietà a popolazioni colpite

Una nota di palazzo Chigi sottolinea dell'attenzione del governo italiano alla tremenda catastrofe che ha colpito Siria e Turchia. "Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter ha scritto: "Ho appena parlato con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu per esprimergli la vicinanza dell'Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione civile". 

Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile, intervistato su Rai Radio1, ha confermato: "Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del Vigili del fuoco ad intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c'è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l'Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare".

Putin offre aiuto

Con un telegramma al presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed quello siriano Bashar Assad, Vladimir Putin ha espresso loro le condoglianza per le vittime del terremoto e offerto aiuto. "Condividiamo la tristezza e il dolore di coloro che hanno perso i loro parenti e amici, speriamo in una pronta guarigione di tutte le vittime e siamo pronti a fornire l'assistenza necessaria", scrive il presidente russo. Anche la Casa Bianca ha offerto aiuto a Ankara e Damasco: "Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per le notizie del terribile terremoto di oggi in Turchia e in Siria. Siamo pronti a fornire tutta l'assistenza necessaria. Il Presidente Biden ha incaricato l'USAID di valutare le opzioni di risposta degli Stati Uniti per aiutare le persone più colpite. Continueremo a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con il governo della Turchia".

Notizia in aggiornamento