Covid, la variante Delta rallenta. Calano i casi in Inghilterra

Contrordine Johnson: ora valuta di anticipare le riaperture. In un giorno sei morti. In Italia arrivano oggi i nuovi test in grado di riconoscere la mutazione indiana

Boris Johnson

Boris Johnson

La Gran Bretagna è in una gara contro la variante Delta del Coronavirus, per riuscire finalmente a riaprire senza più restrizioni dopo il lungo (semi) lockdown, che vede ancora l’uso delle mascherine (odiate dagli inglesi), il distanziamento sociale in tutti i luoghi pubblici e il diktat di lavorare da casa se si può. Si doveva riaprire oggi, invece è stato tutto rimandato al 19 luglio, anche se ci sono speranze che si possa tornare alla normalità un po’ prima (c’è chi dice addirittura il 5 luglio). Gli ultimi dati danno speranza: in Gran Bretagna ieri 9.284 casi di positività, in calo rispetto ai tre giorni precedenti in cui era risultato superiore alle 10mila unità. Per capire se la tendenza è in decrescita, bisogna attendere che si consolidi, ma quello che appare lampante è la gravità delle conseguenze da Covid: ’solo’ 6 morti in 24 ore, record positivo.

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In più, due dosi di vaccino proteggono al 90% contro la variante ex indiana, che è sì più trasmettibile ma non più letale. Una dose di AstraZeneca abbatte il rischio di ospedalizzazione per variante Delta del 70%, mentre una dose di Pfizer sale addirittura a una protezione del 90%. Infatti, nonostante i casi si siano moltiplicati nelle ultime settimane – e Public Health England sostiene che il numero R sarebbe addirittura a 7 se non ci fossero i vaccini – l’alto livello di vaccinazioni in Gran Bretagna (dove i No Vax sono pochi e isolati) ha aiutato a rallentare notevolmente il galoppo del virus. Le ospedalizzazioni rimangono per ora basse (ma in lenta crescita) e i decessi per ora non superano la decina al giorno. Infatti, il Covid ora rappresenta solo l’1% dei decessi nel Regno Unito e, nonostante l’alto numero di contagi (uno dei più alti d’Europa) rimane uno dei Paesi con il più basso tasso di mortalità. Intanto, in ogni parte del Paese si vedono aprire mega-centri di vaccinazione ’drop-in’ (ovvero senza appuntamenti) dove nel weekend si sono viste code lunghissime, soprattutto di giovanissimi (sopra i 18 anni). Il target è quello di immunizzare (almeno con una dose) l’intera popolazione adulta britannica entro il 19 luglio. A oggi, il 62% degli adulti inglesi ha ricevuto una dose, mentre il 45% ha avuto la doppia dose, anche se recentemente la velocità della campagna vaccinale è stata criticata.

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C’è già chi parla di terza ondata in autunno, ma gli esperti sostengono che potrebbe succedere solo in caso di rallentamento eccessivo delle vaccinazioni. Intanto, in Italia arrivano oggi i nuovi test in grado di riconoscere la variante Delta, che si sta diffondendo velocemente in tutta Europa. Al momento, ha spiegato il virologo Francesco Broccolo dell’Università di Milano Bicocca, "non abbiamo un monitoraggio della circolazione di questa variante, contrariamente a quanto avviene in Gran Bretagna, dove è attivo un programma nazionale per il sequenziamento e serve modificare quanto prima i criteri per lo screening e aggiornare i test per la ricerca delle varianti che destano preoccupazioni".