Una ’rapina’ indolore, gli azzurri sono salvi

Il pareggio della Salernitana a Bergamo regala la matematica nonostante il ko immeritato col Torino. Intanto l’Aia ferma l’arbitro Cosso

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di Tommaso Carmignani

Che fosse nell’aria lo si sapeva da almeno una settimana, cioè da quando gli azzurri hanno battuto il Napoli e si sono portati a quota 37. Certo sarebbe stato bello – e giusto – festeggiarla domenica pomeriggio, davanti ai mille bambini della Scuola del Tifo e ai tanti appassionati accorsi al Castellani. A rovinare la festa ci ha pensato il signor Cosso da Reggio Calabria, ma il merito di aver sistemato le cose va all’Atalanta. Fermando la Salernitana, i bergamaschi hanno regalato all’Empoli la certezza della permanenza in serie A con tre giornate di anticipo. Premesso che Genoa e Venezia non possono più raggiungere gli azzurri, col risultato di ieri sera viene meno anche l’eventualità di un arrivo in massa a 37 – unico caso in cui sarebbero stati condannati Pinamonti e soci – perché sabato prossimo c’è Salernitana-Cagliari ed è quindi ormai impossibile che tutte e due raggiungano gli azzurri. Insomma è fatta ed è un risultato che premia gli sforzi della truppa di Andreazzoli, anche quelli che l’avevano portata a disputare una gara coraggiosa e gagliarda come quella contro il Torino, sulla quale a questo punto conviene stendere un velo pietoso.

Perché quanto visto al Castellani domenica pomeriggio ha davvero ben poco a che vedere col calcio. Una vera e propria sagra degli orrori in cui il solo e unico protagonista è il signor Cosso da Reggio Calabia, che insieme alla sua banda di collaboratori – compresi quelli al Var – finisce per combinarne una dietro l’altra. Nel primo tempo, dopo aver ammonito Lukic, si fa mandare platealmente a quel paese dal numero 10 del Torino e dal suo allenatore, poi nella ripresa evita di estrarre il secondo giallo ai suoi danni dopo un fallo da dietro visto e sanzionato al limite dell’area. E con l’Empoli in vantaggio 1-0, decide di completare l’opera con una serie di decisioni tra l’assurdo e il cervellotico. Se con Lukic era stato assai magnanimo, diventa invece fiscalissimo quando Verre commette un brutto fallo su Pellegri. Richiamato dal Var – lui aveva optato per il giallo – decide di espellere il fantasista azzurro e poi, poco dopo, si inventa un rigore per un tocco di mano in area di Stojanovic. Distanza ravvicinata e braccio attaccato al corpo farebbero propendere chiunque per l’involontarietà, ma non lui, che anzi decide per il penalty. Deriso e sbeffeggiato dai giocatori, poco dopo non vede quello che forse era davvero l’unico rigore giusto, cioè il secondo di Stojanovic. E’ ancora il Var a intervenire, perché il povero Cosso aveva invece visto un fallo di mano in attacco (?) del Torino. Finisce con Andreazzoli che, furibondo, preferisce non parlare, il presidente Corsi che ne dice di tutti colori e il pubblico che fischia a più non posso. Anche perché la partita, contrariamente a quanto detto da Juric, la stava dominando – e vincendo - l’Empoli. In ogni caso la prestazione di Cosso non sarebbe piaciuta nemmeno ai suoi superiori, che lo avrebbero fermato fino a fine stagione.