Un calcio moderno ed equilibrato Nella tesi di Zanetti le basi azzurre

I concetti espressi a Coverciano al termine del corso nel 2018-19 si ritrovano negli schemi di oggi. Dall’importanza del modulo 4-3-1-2 fino al trequartista come ruolo cruciale: ecco i capisaldi del mister

di Ilaria Masini

Dalla teoria di Coverciano alla pratica di Empoli. Siamo andati al centro tecnico federale per curiosare fra le pagine della tesi di Paolo Zanetti che, al termine del corso master Uefa pro 2018-2019, ha presentato un interessante lavoro tattico intitolato "Fase offensiva del sistema 1-4-3-1-2, idee e interpretazioni". Concetti moderni e un’apertura mentale a più soluzioni, senza mai dimenticare la necessità di tradurre in modi concretI le nozioni espresse, con la voglia di formare giocatori pensanti che sappiano modificare i loro comportamenti in base alle circostanze, non rimanendo ancorati a un assetto troppo fisso. "Reputo il modulo 4-3-1-2 il più adatto al calcio moderno - scriveva subito Zanetti nella sua tesi - ed è possibile evolverlo strategicamente in altri sistemi di gioco in modo tale da renderlo imprevedibile ed efficace, senza mai perdere l’equilibrio".

Il tecnico sottolinea quanto siano importanti le caratteristiche che i giocatori in rosa dovrebbero avere, sia dal punto di vista tecnicotattico che caratteriale, perché possa essere sfruttato al massimo delle sue potenzialità. Grande rilievo viene dato al trequartista, nel nostro caso fra tutti Tommaso Baldanzi, che assume un ruolo fondamentale: "L’idea generale è quella di sfruttare l’estro, la fantasia e l’imprevedibilità di chi agisce alle spalle dei due attaccanti, occupando una zona di campo strategicamente ideale per poter incidere ed essere decisivo". E forse non è un caso che proprio Baldanzi, adesso preferito nelle gerarchie a Bajrami, abbia segnato due gol, uno in più degli attaccanti Destro, Satriano e Lammers che sono chiamati ad una svolta nella seconda parte della stagione. Paolo Zanetti chiede un gioco moderno, corale, dinamico e duttile grazie ai suoi interpreti. Un calcio che possa essere efficace, ma anche divertente e questa sosta sarà l’occasione per mettere a punto alcune soluzione che possano rendere l’Empoli sempre più imprevedibile alla ripresa del campionato. A cominciare dalla manovra offensiva e dal trequartista che é "un uomo chiave, soprattutto se è in grado di fare la differenza, dotato di ottimo tiro dalla distanza e a cui viene chiesto il colpo di genio oltre agli assist. Però non va limitato in una sola zona d’azione - ha scritto ancora Zanetti nella sua tesi - perché toglierebbe imprevedibilità. Deve quindi sapersi muovere su tutto il fronte offensivo agendo in modo dinamico, da attaccante aggiunto". E serviranno soprattuto tante reti perché di fronte alla mole di gioco che viene attualmente prodotta dagli azzurri appena il 6% viene sfruttata con 12 centri in 184 tiri, fra cui 135 classificati come occasioni da gol. Verrà chiesto di più agli attaccanti che dovranno migliorare nella mira ed essere sempre più complementari fra loro, affinando l’intesa nei giorni di allenamento fino alla ripresa della serie A. L’allenatore proverà sempre più a esaltare la duttilità tattica sia della squadra nel suo complesso che di ogni singolo giocatore, senza schemi rigidi ma con giocatori pensanti in grado di risolvere in corsa le problematiche.