REDAZIONE EMPOLI

"Smontare l’assetto attuale? Non ha senso"

A tu per tu con Moreno Roggi. L’ex giocatore, dirigente e procuratore parla delle possibili future mosse del club azzurro in chiave salvezza

di Ilaria Masini

EMPOLI

Il calcio a 360 gradi. Moreno Roggi in carriera è stato prima calciatore, di ruolo difensore, facendo il suo esordio tra i professionisti con la casacca dell’Empoli per poi passare a Fiorentina e Avellino. Ha indossato per sette volte anche la maglia della Nazionale. Smesso di giocare, è diventato dirigente di alcune società: Prato, Lucchese, Spezia, Reggiana e Taranto. Infine ha svolto l’attività di procuratore, avendo fra i suoi assistiti profili di livello internazionale fra cui Paolo Di Canio e Massimo Ambrosini.

Moreno Roggi, crede che, a livello di risultati, l’Empoli stia mantenendo le aspettative?

"L’obiettivo è salvarsi con largo anticipo e mi sembra che sia in linea con le attese. Poi devono valorizzare, come stanno facendo, i loro giovani".

Parisi, Baldanzi e Vincario sono i giocatori che la colpiscono di più?

"Direi di sì. Fra l’altro Parisi lo seguo con attenzione da quando era ad Avellino. Alcuni miei amici del posto mi avevano già parlato di lui come un ragazzo molto determinato, forte dal punto di vista morale, oltre che tecnico. Avevano ragione visto che è arrivato in Nazionale".

È uno dei più forti in quel ruolo?

"Sicuramente, anche pensando ai margini di miglioramento che può avere, visto che è solo al secondo anno di serie A e sta venendo fuori alla grande".

Vicario ha gli occhi addosso della Juventus. È già pronto?

"Non solo per la Juve, ma anche per i grandi palcoscenici a livello europeo. Non esiste solo un mercato nazionale. Quando è stato riscattato per 10 milioni, e giocava come secondo di Cragno, è stato un segnale. Vuol dire che si erano già accorti della forza di questo portiere? Poi è un campione anche fuori dal campo".

Lei in carriera è stato sia dirigente di club che procuratore. È difficile dire di no alla cessione quando vengono a bussare i top club?

"L’Empoli ha un’esperienza e una concretezza, anche economica, che gli permette di muoversi liberamente. Decidono loro su tutto. Il presidente è molto bravo ed esperto. Insieme ai dirigenti formano un gruppo di poche persone che hanno la competenza per decidere dove, come, quando e a chi vendere. Sia per il bene dei calciatori che per il bilancio. Se cedono vuol dire che hanno le pedine giuste per il futuro. Fazzini e Baldanzi ad esempio hanno già rinnovato".

La piazza si può fidare?

"A Empoli in società credo che siano i più bravi in assoluto a livello nazionale. La cosa più importante è rimanere in A quindi non penso che vogliano smontare l’assetto a gennaio. Se vendono è perché sono sicuri di quel che fanno in vista della salvezza".

Si può riaprire l’asse di mercato con la Fiorentina per Zurkowski e non solo?

"Sono tutte persone corrette e intelligenti quindi c’è sempre il modo di trovare un dialogo e soluzioni. Mi auguro che ci siano sempre una buona intesa, essendo così vicini. Una sana rivalità ma con rapporti buoni che portino utilità".

In attacco farebbe qualche operazione per concretizzare di più?

"Aspetterei Destro che è sempre stato un ottimo giocatore e riuscirà a far bene. Poi se la società troverà un modo di rinforzare il reparto, lo farà".

Cosa ricorda della sua esperienza in azzurro?

"Ho giocato come questa maglia dal ‘67 al ‘71 e da allora mi porto ancora dietro una Vespa50 con cui andavo agli allenamenti, con un panino sotto la sella. È stata la mia compagna di vita e di sogni, ora è nel mio salotto di casa. Questa città è un pezzo di cuore della mia vita".