di Tommaso Carmignani  Quello che ha giocato di più è Nedim Bajrami, ma in undici gare di campionato è partito titolare solo quattro volte. Ha segnato un gol come Baldanzi, che ha le sue stesse presenze dal primo minuto su cinque complessive. Marko Pjaca, invece, di gettoni ne ha collezionati sei ed è l’unico dei tre che non ha ancora segnato. Numeri che fotografano al meglio una situazione ormai cristallizzata: dopo undici giornate di campionato la trequarti azzurra non ha ancora un padrone, ma pensare che tutto questo derivi dalle prestazioni altalenanti dei tre titolari di cattedra o dall’incertezza di mister Zanetti potrebbe essere un errore. Quella del tecnico pare infatti una scelta precisa, dettata dalle caratteristiche dei singoli da un lato e dalle opportunità che si verificano nelle varie partite dall’altro. Una sorta di staffetta che però, dopo undici giornate, porta l’Empoli a non avere ancora un leader tecnico laddove servirebbero fantasia, improvvisazione, gol e assist. Partiamo col dire che sulla carta quel ruolo sarebbe spettato a Bajrami, indicato fin da prima del ritiro come il giocatore che nell’ottica di Zanetti avrebbe dovuto incarnare al meglio la sua filosofia di gioco. L’estate ha però condizionato il rendimento del fantasista albanese, distratto dalle voci di mercato e dalla prospettiva di partire. La sua permanenza in azzurro è stata digerita con il passare delle settimane e nella sfida con il Milan si è visto di cosa è capace. Un Bajrami al 100 per cento è difficilmente sostitiuibile, ma Zanetti deve tener presente che ci sono anche altri due giocatori potenzialmente in grado di fare la differenza. Uno di loro è certamente Tommaso Baldanzi, che alla seconda da titolare contro il Verona fu capace di tenere in scacco per mezzora la difesa avversaria, arrivando anche a segnare un gol. E’ tornato dopo un lungo infortunio e Zanetti lo ha subito riproposto da titolare, facendo capire che il talento di Castelfiorentino è potenzialmente in grado di ricalcare le orme di Asllani. La sua esplosione potrebbe insomma aprire scenari imprevisti a gennaio, ma è pur vero che anche lui, al momento, non è considerabile come un titolare fisso. Eh già, perché a Torino contro la Juve ha trovato spazio Marko Pjaca, che dei tre è certamente quello che, almeno sulla carta, potrebbe giocare tutte le partite da qui alla fine senza che nessuno metta in discussione la sua leadership. Il problema dell’ex Toro è la continuità: a gare in cui ha fatto intravedere un talento innato ha alternato passaggi a vuoto come quello dell’Allianz Stadium, motivo per cui contro l’Atalanta potrebbe anche non essere riproposto. La verità, al momento, è che la trequarti non ha ancora volutamente un padrone, ma che tutti e tre i fantasisti, per un motivo o per l’altro, vorrebbero piazzarsi in testa alle gerarchie di mister Zanetti. La squadra fatica a segnare e con un attacco che spesso va a singhiozzo è fondamentale avere un elemento sulla trequarti in grado di aggiungere gol e assist alla mole di gioco che la squadra produce. Zanetti cerca insomma il suo leader tecnico e le gare da qui alla sosta per il mondiale potrebbero dire molto anche in vista del mercato di gennaio.

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di Tommaso Carmignani

Quello che ha giocato di più è Nedim Bajrami, ma in undici gare di campionato è partito titolare solo quattro volte. Ha segnato un gol come Baldanzi, che ha le sue stesse presenze dal primo minuto su cinque complessive. Marko Pjaca, invece, di gettoni ne ha collezionati sei ed è l’unico dei tre che non ha ancora segnato. Numeri che fotografano al meglio una situazione ormai cristallizzata: dopo undici giornate di campionato la trequarti azzurra non ha ancora un padrone, ma pensare che tutto questo derivi dalle prestazioni altalenanti dei tre titolari di cattedra o dall’incertezza di mister Zanetti potrebbe essere un errore. Quella del tecnico pare infatti una scelta precisa, dettata dalle caratteristiche dei singoli da un lato e dalle opportunità che si verificano nelle varie partite dall’altro. Una sorta di staffetta che però, dopo undici giornate, porta l’Empoli a non avere ancora un leader tecnico laddove servirebbero fantasia, improvvisazione, gol e assist.
Partiamo col dire che sulla carta quel ruolo sarebbe spettato a Bajrami, indicato fin da prima del ritiro come il giocatore che nell’ottica di Zanetti avrebbe dovuto incarnare al meglio la sua filosofia di gioco. L’estate ha però condizionato il rendimento del fantasista albanese, distratto dalle voci di mercato e dalla prospettiva di partire. La sua permanenza in azzurro è stata digerita con il passare delle settimane e nella sfida con il Milan si è visto di cosa è capace. Un Bajrami al 100 per cento è difficilmente sostitiuibile, ma Zanetti deve tener presente che ci sono anche altri due giocatori potenzialmente in grado di fare la differenza.
Uno di loro è certamente Tommaso Baldanzi, che alla seconda da titolare contro il Verona fu capace di tenere in scacco per mezzora la difesa avversaria, arrivando anche a segnare un gol. E’ tornato dopo un lungo infortunio e Zanetti lo ha subito riproposto da titolare, facendo capire che il talento di Castelfiorentino è potenzialmente in grado di ricalcare le orme di Asllani. La sua esplosione potrebbe insomma aprire scenari imprevisti a gennaio, ma è pur vero che anche lui, al momento, non è considerabile come un titolare fisso.
Eh già, perché a Torino contro la Juve ha trovato spazio Marko Pjaca, che dei tre è certamente quello che, almeno sulla carta, potrebbe giocare tutte le partite da qui alla fine senza che nessuno metta in discussione la sua leadership. Il problema dell’ex Toro è la continuità: a gare in cui ha fatto intravedere un talento innato ha alternato passaggi a vuoto come quello dell’Allianz Stadium, motivo per cui contro l’Atalanta potrebbe anche non essere riproposto. La verità, al momento, è che la trequarti non ha ancora volutamente un padrone, ma che tutti e tre i fantasisti, per un motivo o per l’altro, vorrebbero piazzarsi in testa alle gerarchie di mister Zanetti. La squadra fatica a segnare e con un attacco che spesso va a singhiozzo è fondamentale avere un elemento sulla trequarti in grado di aggiungere gol e assist alla mole di gioco che la squadra produce. Zanetti cerca insomma il suo leader tecnico e le gare da qui alla sosta per il mondiale potrebbero dire molto anche in vista del mercato di gennaio.

La sfida di Baldanzi, Pjaca e Bajrami  La trequarti cerca ancora un leader    

Serie D, è la terza partita in una settimana



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La sfida di Baldanzi, Pjaca e Bajrami La trequarti cerca ancora un leader

I tre si sono spartiti le gare disputate finora, ma Zanetti non ha mai indicato un titolare designato. Molto dipende dalle caratteristiche degli avversari e dallo stato di forma. E nessuno ha incantato davvero

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