Alessandro Pistolesi Una vittoria che pesa. Per tanti motivi, tre in particolare. Uno: la prestazione, forse non molto appariscente ma priva di sbavature ed efficace quanto serve. Due: la classifica che presenta un affaccio interessante tra le prime dieci. Tre: l’avversario, ovvero quel Sassuolo dell’ex Dionisi, imbrigliato tatticamente da Zanetti, che non ha sbagliato una mossa. Il tecnico azzurro aveva chiesto una scossa. E la risposta è arrivata. L’Empoli ha dimostrato di essere bilanciato, accorto, solido. A ogni componente è affidato un compito ben preciso, assolto con abnegazione totale. Una squadra che sa gestirsi, alzare i ritmi e colpire al momento più opportuno. Perché nel calcio bisogna segnare. Se non fai gol, non vinci. E l’Empoli si è finalmente sbloccato al primo e unico vero tiro in porta della partita (sì, il dato deve far riflettere ma intanto conta la vittoria). Un gol che vale doppio quello di Baldanzi, sublime nel mettere fine al digiuno azzurro, durato oltre 300 minuti. Tanti, troppi per una squadra con potenziale offensivo, capace stavolta di blindare la porta con lucidità, ordine e sacrificio anche quando è stata messa sotto pressione. Un sabato perfetto, insomma. E martedì c’è il Napoli. Manca solo di battere una big per mettere il punto esclamativo su una già buona prima parte di stagione.