Difesa a tre o a quattro, Andreazzoli ci pensa

Il tecnico, nelle ultime amichevoli disputate, ha utilizzato sia il 4-3-1-2 che il 3-5-2. La chiave è legata alla posizione di Nedim Bajrami

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di Tommaso Carmignani

Tre amichevoli giocate, due moduli cambiati. Il 4-3-1-2, marchio di fabbrica della promozione del 201718, si è visto in due occasioni, la prima a Castelfiorentino, la seconda col Montecatini, con risultati roboanti ma perchè davanti c’erano comunque avversarie di categoria nettamente inferiore. Quando c’è stato invece da affrontare il Pontedera, mister Andreazzoli ha preferito optare per il 3-5-2. A due settimane esatte dall’esordio ufficiale in Coppa Italia, l’Empoli è ancora alla ricerca della quadratura. Attenzione: tutto questo non è dettato dall’incertezza del tecnico, ma da una scelta logica ben precisa che lo stesso allenatore ha scelto di perseguire fin dal primo giorno di preparazione. Nonno Aurelio sa di avere in mano una squadra che può fare più cose e per questo sceglie la via della duttilità. "L’importante sono i principi, il resto sono soltanto numeri", aveva dichiarato a margine del test contro il Pontedera. La sensazione, però, è che difesa a tre e difesa a quattro non siano esattamente la stessa cosa. Anche al di là dei moduli.

La chiave di volta è ovviamente Nedim Bajrami, che però al momento resta indisponibile. Lo svizzero ha giocato soltanto la prima amichevole e poi non si è più visto. Con lui al centro del progetto tattico il modulo è obbligato, perché l’impressione è che oltre al trequartista possa fare al massimo l’attaccante esterno in un 4-3-3, ipotesi che Andreazzoli non sembra aver mai preso in considerazione. Certo potrebbe adattarsi a fare l’interno, ma sarebbe una forzatura. Più probabile come seconda punta, ma avrebbe bisogno di un centravanti di peso accanto e quindi l’alternativa sarebbe rinunciare a Mancuso.

Il 3-5-2, invece, è un sistema di gioco che Nonno Aurelio aveva proposto nella seconda parte del campionato di serie A 201819, quello in cui arrivò a sfiorare la salvezza all’ultima giornata. Una scelta quasi obbligata, la sua, visto che la società a gennaio aveva venduto Zajc per agevolare il compito del nuovo allenatore (Beppe Iachini), ma anche l’anno dopo al Genoa provò a fare la stessa cosa con una squadra comunque diversa. La difesa a tre piace al tecnico azzurro perché riesce a garantire una maggiore copertura senza rinunciare quelli che lui chiama ‘i suoi principi’. E cioè squadra corta e votata al possesso palla, un undici che sappia coniugare l’idea del bel gioco senza per questo prestare troppo il fianco agli avversari.

L’idea di andare su un giocatore come Pinamonti può essere letta proprio in questo senso, quindi guai a pensare che l’esperimento visto col Pontedera sia stato estemporaneo. Ora si tratta di capire che tipo di strada ha intenzione di intraprendere l’allenatore e, soprattutto, cosa farà quando arriveranno le prime partite ufficiali della stagione. La sua volontà è quella di avere due sistemi di riferimento, ma uno dei due dovrà essere gioco forza il principale. Al momento si resta ancora sul progetto originale, quello cioè del 4-3-1-2, ma molto, anzi tutto, dipende da un uomo. Nedim Bajrami, appunto, indicato da tutti come il possibile leader tecnico del nuovo Empoli.