Empoli, 5 gennaio 2013 - Mille e 600 presenze dopo un mese e mezzo di mostra, per “Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli”: tante, poche, in linea con le attese? "Poche", taglia corto il professor Antonio Natali, direttore degli Uffizi, che ha voluto con tutte le forze l’evento empolese inserito nella rassegna la Città degli Uffizi. Evento indirizzato al territorio che però - spiega non senza polemica Natali - fa molta fatica a rispondere. Ieri sera, alla libreria Rinascita, è stato presentato il catalogo della mostra, con l’auspicio che da qui al 2 marzo l’interesse dei cittadini del circondario per questi capolavori si riveli meno tiepido. In proposito, l’assessore alla cultura Eleonora Caponi ha detto che dopo il 6 gennaio sono prenotati diversi gruppi, il che fa ben sperare. Secche, comunque, le parole di Natali, direttore degli Uffizi dal 13 giugno 2006: "Mi sento un po’ empolese, perché all’epoca del sindaco Bugli sono stato consulente del Comune.
Mi sono tanto adoperato per la valorizzazione della Casa del Pontormo. Dunque: ad oggi siamo a 1600 presenze alla mostra. Poche. Troppo poche rispetto all’importanza che questa manifestazione culturale ha per Empoli e l’intera zona. Si sta parlando del Pontormo, artista di levatura internazionale, ad appena tre mesi dalla grande esposizione che andremo ad inaugurare in Palazzo Strozzi a Firenze. Si sta purtroppo ripetendo quanto avvenne nel 2004 con la mostra su Jacopo da Empoli agli Agostiniani. Era primavera, si registrarono 11mila presenze ma con tanti turisti, Empoli e dintorni rimasero freddini. Invece la Città degli Uffizi è nata per gli abitanti dei luoghi dove le opere fanno temporaneamente ritorno. Vanno bene quindi i turisti, ovvio, ma in questo caso si devono svegliare gli empolesi".
Che cosa succederà dopo il 2 marzo? "La Città degli Uffizi - prosegue Natali - si muove se un Comune lo chiede. Empoli l’ha chiesto, e la giunta Cappelli, in prima linea l’assessore Eleonora Caponi, si è impegnata davvero tanto. Ha fatto un gran lavoro. Se non ci saranno risultati, idee di questo genere rischiano di essere mortificate. In cinque anni, la Città degli Uffizi ha promosso 13 mostre. Ciò è accaduto nonostante i tempi molto difficili. Ma è necessario l’entusiasmo della popolazione del posto". Quale potrebbe essere il “quorum” per non sprecare l’occasione? "Almeno 10mila presenze entro il 2 marzo, data di chiusura.
Sotto questa soglia, in un bacino di oltre 150mila persone nel Circondario, dovremmo parlare di occasione sprecata". Natali individua un altro rischio: "Il Pontormo è stato uno dei pochi eventi capaci di reperire sponsor privati. Se non avremo risultati apprezzabili, sarà assai difficile, un domani, poter contare su altri mecenati. Esposizioni come questa (info 0571 994346, ndr) arrivano a costare dai 140 ai 200mila euro. Gli sponsor sono necessari. Infine, rischiamo di smarrire del tutto la percezione profonda della nobiltà del nostro passato".
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