"Violenze dal mio ex". Ma era tutto falso

Raffica di denunce, ma erano inventate. Indagata per calunnia una trentenne

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Empoli, 16 maggio 2019 - Indagata per «calunnia e maltrattamenti contro familiari», ovvero i figli minorenni. E’ quanto deciso dal pubblico ministero Ornella Galeotti nei confronti di una donna, all’epoca dei fatti residente a Montelupo Fiorentino e poco più che 30enne. L’avviso di conclusione indagini è stato comunicato nelle scorse settimane, al termine di accertamenti che avrebbero fatto emergere una realtà differente rispetto a quella palesata dalla madre a suon di denunce e richieste di intervento ai carabinieri perché la ‘difendessero’ dal marito: accuse rivelatesi false. E così adesso sono indagati entrambi per maltrattamenti sui figli minori, affidati ai servizi sociali e poi trasferiti in una casa famiglia, e la donna anche per le ripetute calunnie nei confronti dell’ex.

La vicenda ha preso il via nel 2014. Cinque anni fa. Undici le querele sporte ai carabinieri di Empoli tra il giugno di quell’anno e l’aprile 2017. La donna, si legge negli atti della procura, «con denunce e chiamando i carabinieri, che intervenivano in molteplici occasioni, nonostante non vi fossero situazioni che ne richiedessero la presenza, accusava il proprio coniuge separando di maltrattamenti nei suoi confronti, sapendolo innocente in ragione dell’aspra conflittualità agita da entrambi reciprocamente e anche in danno dei loro figli». Accuse sostenute «anche simulando in più occasioni tracce di reato, quali lesioni personali e danneggiamenti» e «manipolando la figlia perché quest’ultima deponesse contro il padre».

Un quadro O in cui s’inserisce un’altra circostanza, relativa al fatto che, «pur avendo ottenuto un ordine di protezione dal giudice», la donna «non esitava a incontrare il marito, anche facendolo rientrare ad abitare in una porzione della stessa abitazione, per poi proseguire nelle sue chiamate ai carabinieri e nelle sue querele, lamentando di avere paura del marito e di temere azioni aggressive dello stesso, sporgendo querele perché veniva ‘pedinata’». Tutto questo progettando «le condizioni per provocare liti con il marito, ad esempio staccando il riscaldamento nella porzione di abitazione occupata dall’uomo, per poi chiamare i carabinieri sostenendo che lui era entrato di prepotenza a casa sua».

E i poveri figli? Costretti dalla donna «ad assistere alle continue liti con il coniuge» con «manifestazioni di aggressività verbale, screditando e svalutando l’altra figura genitoriale e minandone la credibilità, proiettando su di loro i suoi sentimenti espulsivi, inoculando negli stessi la convinzione che il padre fosse aggressivo e maltrattante» e pure «attuando manipolazioni e strumentalizzando i minori». Un reato, quello di maltrattamenti per il quale è indagato appunto anche il marito della donna. Secondo il pm Galeotti, «maltrattava i minori facendoli assistere alle liti con la coniuge sia all’inizio del percorso di separazione che successivamente, dando libero sfogo ai propri sentimenti di rabbia e reagendo alle condotte deliberatamente provocatorie della stessa».

r. e.