Vendemmia 2018, cresce la produzione

"Avremo alta qualità anche con punte di vera eccellenza"

Vendemmia

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Empoli, 18 settembre 2018 -  La partita  della vendemmia 2018 è ancora lontana dal fischio finale e quindi fare bilanci definitivi sarebbe improvvido, ma un tentativo di capire in che direzione si sta andando è possibile e, per certi versi, opportuno. La prossima quindicina, infatti, avrà la non piccola possibilità di condizionare il risultato finale, spostandolo da promettente a ottimo o, semplicemente, classificandolo nella media. A oggi è comunque difficile immaginare un finale uguale a quello dell’anno passato in Toscana, dove la produzione subì un calo di circa il 37 per cento senza distinzione di rango: furono falcidiati i Supertuscans esattamente come i vini da tavola. Un dato che, per fortuna, quest’anno sarà dimenticato. Secondo le stime di Coldiretti Toscana, per la vendemmia 2018, quantitativamente si prevede un aumento di circa il 25% rispetto alla scorsa campagna (1,9 milioni di ettolitri, dato Istat), pari a una produzione complessiva di circa 2.400.000 ettolitri di vino. Per quanto concerne invece la qualità, si stima un’annata non omogenea, ma molto interessante con diverse punte di ottimo.

Alle cantine Leonardo a Mercatale di Vinci l’attività di raccolta e conferimento è in pieno fervore. «In questa settimana – spiega il presidente Lorenzo Melani – abbiamo iniziato la raccolta dei vitigni a bacca bianca (Vermentino e Trebbiano) e contemporaneamente si raccolgono uve Merlot e Syrah, già pronte per essere vinificate».

Quali previsioni riguardo a produzione e qualità?

«In questa campagna – precisa Melani – risentiremo un po’ delle problematiche climatiche del 2017, vale a dire brinate primaverili e siccità estiva, che limitano la potenzialità massima, ma ci aspettiamo, comunque, un deciso aumento produttivo rispetto al 2017. Abbiamo avuto una primavera piovosa e un’estate umida. Quindi per i nostri produttori (oltre 200 soci che gestiscono circa 750 ettari di vigneto a Chianti nella zona del Montalbano e a Montalcino, dove viene prodotto anche ottimo Brunello, ndr) c’è stato un notevole impegno per tenere sotto controllo le malattie fungine e tuttora ce n’è per mantenere al meglio le uve più tardive e quelle destinate a sostare in vigna ancora del tempo. Ci aspettiamo un livello produttivo di qualità con punte di eccellenza. Ma il bilancio vero si potrà fare a fine mese, augurandoci che il tempo si mantenga bello, perché questi prossimi quindici giorni saranno fondamentali. Non per nulla, a breve, inizieremo a raccogliere il Sangiovese e questo determinerà l’esito della campagna 2018».