Vaccini ai settantenni. Pronti i medici di famiglia

Firmato l’accordo fra Regione e sindacato: ora si attendono i dettagli. Dovrebbe essere il paziente a contattare l’ambulatorio: "Per noi, lavoro in meno"

Un uomo si sottopone al vaccino anti Covid (foto d’archivio)

Un uomo si sottopone al vaccino anti Covid (foto d’archivio)

Empoli, 9 maggio 2021 -  I medici di famiglia ancora in campo nella campagna vaccinale. Il loro ruolo non si esaurirà con la copertura degli over 80, ma andrà avanti per ’intercettare’ le persone tra i 70 e 79 anni che per vari motivi non si sono ancora prenotati negli hub. L’accordo tra Regione e sindacato Fimmg è stato siglato. Adesso i professionisti attendo di conoscere i dettagli. "Sarà un bell’impegno - confessa il dottor Iacopo Periti, medico di famiglia empolese - La campagna vaccinale degli over 80 non è stata uno scherzo. Ci ha messo a dura prova dovendo conciliare l’attività ambulatoriale con quella delle vaccinazioni, che richiedeva un lavoro amministrativo non indifferente: telefonate ai pazienti, compilazione delle agende, ritiro delle dosi, registrazione delle vaccinazioni. Detto ciò - prosegue Periti - sono contento che il nostro lavoro sia stato apprezzato e che il nostro contributo sia ancora fondamentale".  

Lo stesso Periti empolese ha potuto toccare con mano quanto il medico di famiglia sia per molti cittadini un punto di riferimento. "Proprio ieri - racconta - una mia paziente over 70 mi diceva che non si era ancora prenotata perché non si fidava della somministrazione fatta da un medico che non conosceva. Quindi le ho chiesto: “ma se fossi io a farle l’iniezione lo farebbe?“, “anche subito“, mi ha risposto. Per me è certamente un motivo di orgoglio e soddisfazione, ma allo stesso tempo mi rendo conto che potrebbero essere tante le persone che per paura o scetticismo non si vaccinano. Se ai dubbi ci aggiungiamo il fatto che il sistema di prenotazione non è così agevole per chi ha una certa età potremmo perderci una bella fetta di popolazione". Se gli over 80 toscani non vaccinati sono meno del 10%, il tasso di mancata adesione nella fascia 70-79 si aggira intorno al 25% (malgrado i posti liberi, ci sono ancora molte persone che non hanno prenotato). L’idea è quindi di integrare i due sistemi: da una parte gli hub dall’altra gli ambulatori. Secondo le prime indiscrezioni non sarà più il medico a contattare il proprio paziente, ma sarà quest’ultimo che dovrà rivolgersi al dottore per il vaccino in ambulatorio. In pratica la campagna anti Covid diventerà simile a quella antinfluenzale. «Sarebbe un’ottima soluzione che ci solleverebbe da una bella mole di lavoro, ma fino a quando non ci sarà ufficialità invito a non inondare gli studi di telefonate", commenta il medico empolese. Al momento non è ancora chiaro con quale vaccino i medici di famiglia vaccineranno la fascia 70-79 anni. "I più maligni fra di noi pensano ci daranno l’Astrazeneca perché siamo più convincenti verso i pazienti. Purtroppo su questo farmaco, assolutamente sicuro ed efficace, è stata fatta molta disinformazione".  

Irene Puccioni