Uno sportello anti rincari "Esplodono le richieste"

Lo ha attivato Confesercenti per rispondere ai dubbi dei piccoli esercenti. D’Alessio: "Ne arriva uno al giorno. Preoccupa il tema delle rescissioni"

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di Tommaso Carmignani

Uno sportello anti-rincari per aiutare i piccoli esercenti a contrastare il caro bollette, ma anche per aiutarli a scoprire eventuali trappole o costi nascosti che in qualche modo è possibile evitare. Lo ha attivato Confesercenti Empolese Valdelsa nel tentativo di rispondere ad una piaga, quella del caro bollette, che sta mettendo in ginocchio centinaia di piccoli imprenditori in tutto il territorio e non solo. A poco più di un mese dalla sua apertura, la notizia è che il punto informativo è stato già letteralmente preso d’assalto da decine di negozianti disperati per i conti a cui devono far fronte. Un esercito di piccoli imprenditori che dopo aver resistito con coraggio a due anni di problemi e chiusure imposte dal Covid ora si ritrovano a fare i conti con questa nuova sciagura.

"Finora – dice il responsabile locale di Confesercenti, Gianluca D’Alessio (foto piccola) – abbiamo gestito almeno una richiesta al giorno da inizio settembre, ma sono numeri che aumentano di pari passo con le somme che vengono richieste con le bollette. La situazione è sempre più complicata". E se qualcuno pensa che i problemi riguardino soltanto le grandi aziende energivore, la verità è che anche i piccoli negozianti si trovano costretti a fare i conti con cifre astronomiche, soprattutto per quanto riguarda la luce. "Quello che noi possiamo fare – dice ancora D’Alessio – è aiutarli a capire se ci sono dei costi nascosti che in qualche modo possono essere evitati, ma se i conti sono spropositati non è che possiamo farci molto".

Le consulenze sono gratuite e servono anche per risolvere eventuali grane con i fornitori, particolare che sta caratterizzando l’ultimo periodo. "Abbiamo avuto diversi problemi con le risoluzioni unilaterali – spiega il responsabile di zona dell’associazione di categoria – e anche questa è una problematica che in qualche modo andrebbe affrontata e risolta". Succede soprattutto nei confronti di chi, a inizio anno, ha provveduto a stipulare contratti a prezzi calmierati nei confronti di questo o quel gestore. In questo modo i piccoli imprenditori erano convinti di non avere sorprese almeno fino alla fine dell’anno, ma l’aumento spropositato dei prezzi ha portato i gestori a cambiare le carte in tavola in maniera improvvista e repentina. "In pratica – dice D’Alessio – risolvono unilateralmente il contratto nei confronti del cliente per riproporlo ai prezzi di mercato, che sono inevitabilmente più alti. E’ una pratica che li porta anche a pagare delle penali, ma preferiscono fare così piuttosto che andare avanti a prezzi che al momento sono fuori mercato. Il risultato è che l’esercente si ritrova gioco forza a dover pagare cifre assai più sostenute rispetto a quelle che aveva pattuito".

La paura è che questa situazione possa generare, anche all’interno dei centri storici, una reazione a catena e nuove chiusure, non proprio l’ideale dopo due anni di crisi legata alla pandemia da Covid 19. "Non è ammissibile – prosegue ancora Confesercenti – che ancora una volta ricada tutto sulle spalle delle piccole imprese. Non possiamo essere noi a farci carico di questi aumenti vertiginosi sui costi delle utenze".