"Un pensiero per chi non c'è più". Ecco l'Albero degli angeli

Ogni anno, la fioraia del cimitero realizza decorazioni da donare alle famiglie di bambini e ragazzi scomparsi

Antonina Bova e il suo Albero degli angeli

Antonina Bova e il suo Albero degli angeli

Empoli, 3 dicembre 2019 - Un albero di Natale fuori dagli schemi. Niente abete, niente coccarde. Per decorazioni allegri campanelli rossi, messaggeri di un affetto sincero. Questi i protagonisti del simbolo della festa della natività allestito ormai da qualche giorno nel chiosco ‘I fiori di Nina’ a Empoli. Una tradizione, quella dell'Albero degli angeli che va avanti da anni per volere di Antonina Bova, titolare dell’attività alle porte del cimitero di via Val d’Orme.

Alla Vigilia di Natale, puntuale, la fioraia distribuisce le decorazioni tra le tombe dei più giovani ospiti del cimitero. «Quando otto anni fa ho spostato l’attività dal camion al chiosco – spiega – ho subito pensato di dover fare qualcosa per bambini e ragazzi che riposano nel cimitero. In realtà, l’idea mi girava in testa da un po’, ma era impossibile realizzare un albero di Natale sul camion, mancava lo spazio necessario». A settembre, allestì il negozio nel chiosco e «subito mi ingegnai aspettando le festività per fare qualcosa da donare a chi, a causa di incidenti o malattie, era morto troppo presto».

Così è nato l’Albero degli angeli. Il primo anno, la fioraia realizzò delle palline personalizzate. «Acquistai delle sfere trasparenti, all’interno scrissi i nomi dei ‘miei angeli’, le feci benedire dal priore e decorai l’abete – racconta – In tutto i destinatari dei miei pensieri sono cento, centodieci. Mamma chioccia dei miei figli, considero questi defunti la mia famiglia allargata. Da quando lavoro al cimitero, ne conosco le storie, è impossibile non affezionarsi: ogni anno, c’è qualcuno che ti resta nel cuore. Quest’anno l’Albero degli Angeli è dedicato ad Andrea Marmugi, morto in seguito a una grave malattia a giugno: conosco la mamma, la famiglia, la sua bimba ha appena un anno».

Storie di dolore e di grandi affetti. «Ci sono tanti bambini o ragazzi di una volta rimasti soli, con le tombe abbandonate – continua Antonina Bova – Me ne prendo cura e, la sera della Vigilia, sistemo anche da loro il pensierino, fino al 24 dicembre decorazione del mio albero. Ci sono mamme che passano direttamente da me a ritirarlo, ormai consapevoli della mia tradizione: lasciano la decorazione sulla tomba fino all’Epifania e poi l’anno dopo la utilizzano per fare l’albero a casa».

Ma le attenzioni di Nina, come la chiamano i suoi affezionati clienti, vanno oltre i confini del cimitero comunale. «Sistemo i miei regalini anche ad alcune tombe del cimitero della Misericordia e nel camposanto di Sovigliana, dove riposa mio marito – ammette - E’ il mio personale Buon Natale. Un gesto che, le assicuro, fa bene a me prima che agli altri».

Samanta Panelli