Un’ondata di affetto e generosità per Malika

La raccolta fondi lanciata dalla cugina supera quota 10mila euro in poche ore. E lei ringrazia: "La mia lotta per l’amore va avanti"

Malika Chalhy

Malika Chalhy

di Irene Puccioni

Una catena di solidarietà attivata spontaneamente che sta dando forza e speranza a Malika Chalhy, la 22enne di Castelfiorentino cacciata da casa perché lesbica. La madre, il padre e il fratello maggiore l’hanno ripudiata da quando, tre mesi fa, ha confessato loro di essersi innamorata di una ragazza e di sentirsi felice. Senza vestiti, scarpe ed effetti personali, perché i sui non la fanno rientrare in casa a riprendere le sue cose (hanno cambiato anche la serratura), la giovane è in difficoltà. Benché abbia un lavoro (in una pelletteria empolese) in questi mesi ha dovuto sostenere molte spese. Si è dovuta rivolgere anche a un avvocato per tutelarsi contro i suoi genitori che non le permettono di avvicinarsi dopo averla ricoperta di insulti e offese.

Alcune persone le sono però rimaste accanto, a partire dalla cugina Yasmine Atil che, prima ancora che la triste storia venisse alla luce, aveva aperto una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme, dove chiunque può lasciare un contributo per il raggiungimento dell’obiettivo. In poche ore la campagna ha superato il traguardo di 10mila euro con quasi 600 donazioni. Una pioggia di solidarietà ha travolto la 22enne che ieri con un post su Facebook ha voluto ricambiare la generosità e l’affetto dimostratele. "Grazie – scrive - Per una parola, un gesto, un abbraccio virtuale. Vi leggo tutti, ma siete veramente tanti. Porto avanti questa battaglia con coraggio, per i ragazzi che stanno passando quel che ho passato e sto passando io, per i bambini del futuro, per quel che conta nella vita… l’amore".

La giovane trova anche la forza per fare un appello a non odiare chi le sta facendo del male. "Vi chiedo soltanto – aggiunge nel suo post – di non dimostrare odio, offese e parole brutte verso i miei ’genitori’, per quanto siano anche comprensibili". Malika non sta più combattendo da sola la sua battaglia. Rinnegata dalla famiglia è stata ‘adottata’ da tutta la comunità di Castelfiorentino. E’ stato il sindaco, Alessio Falorni, subito dopo essere venuto a conoscenza del caso a chiedere ai propri concittadini di sostenerla. In poco tempo è stata organizzata una raccolta per aiutare la giovane. Chiunque potrà lasciarle un regalo, un contributo, scriverle un biglietto con un messaggio, un disegno. Domani, dalle 16 alle 18, al Centro Antiviolenza Binario Donna, alla stazione di Castelfiorentino due operatrici saranno a disposizione per raccogliere le donazioni che consegneranno direttamente a Malika.