Tutti in coda per fare il pieno "Da giorni file di auto senza tregua"

Lo sciopero dei benzinai spaventa gli automobilisti. Ma diverse stazioni hanno deciso di restare aperte "Prendiamo 4 centesimi al litro. Se voglio avere il piatto in tavola ogni sera, devo lavorare per forza"

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EMPOLESE VALDELSA

Le lunghe code ai distributori sono iniziate già da qualche giorno. "Le file sono ininterrotte da giovedì. Dalle 7 del mattino fino alle 20 non c’è tregua. Arrivano da tutto il Circondario. Si sa, la parola sciopero fa paura e c’è la corsa al pieno. Ma noi non aderiamo". Tanto rumore per nulla. Sull’ora di pranzo ieri al Beyfin di via Lucchese a Empoli, come racconta Tino Intogna del distributore, si lavora senza interruzione. "Ho fatto un giro ma mi fermo qui, resta sempre il più conveniente" dice un empolese in fila a motore spento, armato di pazienza. Lo sciopero, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, durerà soltanto oggi.Il motivo della stato d’agitazione è da ricercarsi nel Decreto Trasparenza, misura studiata dal Governo Meloni per arginare le possibili speculazioni sul prezzo dei carburanti. Il risultato? Viene introdotto l’obbligo di esposizione del prezzo medio dei carburanti. Ogni stazione di servizio dovrà mostrare il prezzo di vendita e anche quello medio calcolato giorno dopo giorno dal Ministero. Si prevedono multe salate per i benzinai che non si adegueranno alle nuove norme. Ma cosa ne pensano i gestori degli impianti di carburante del territorio? La notizia è che in molti resteranno aperti.

"La compagnia non ci ha dato comunicazione, non aderiamo – dice Intogna – Serviamo anche 500 macchine in un giorno e siamo in 4 a lavoro. C’è da fare". Le stazioni di servizio in città sono prese d’assalto: si corre ai ripari per evitare disagi con la chiusura anche dei self service. C’è movimento da “Newgasnetwork“ – sulla stessa via Lucchese – dove però non si è ancora deciso se incrociare le braccia o meno. Neppure il Beyfin di via Piovola aderirà: "Non decidiamo noi – dice Roberto Esposito – è la proprietà ma al momento confermiamo l’apertura dalle 7 alle 20". Stessa situazione al distributore Esso di viale Petrarca. "Il 90% dei benzinai si sente trattato da ladro – si sfoga Samuele Barzagna – È ingiusto rifarsela con noi che prendiamo 4 centesimi al litro. Se sciopero? No, perchè non creerei alcun disagio. Se ne parla da giorni e i miei clienti hanno già fatto tutti il pieno. Giocando d’anticipo, nessuno resterebbe a piedi". Anche alla Esso è da domenica scorsa che si fa il pieno, "ci sono gli anziani che consumano sì e no 10 euro alla settimana fermi in fila". Barzagna ha appena ricevuto una bolletta Enel da 790 euro: "500 euro forse è quello che mi resta in tasca al mese dal distributore, un commercio che se si guarda ai numeri non avrebbe senso di esistere. Se voglio mettere il piatto in tavola la sera, devo restare aperto. Do un servizio. C’è il lavaggio auto che è molto richiesto, non posso fermarmi. Nelle piccole città si vive di vicinato, la clientela fidata ti chiama anche dopo cena nell’emergenza, se ha bisogno. Così funziona nei distributori di paese. Se sospendo il servizio perdo i lavaggi e quindi perdo il guadagno".

Non sono dello stesso parere alla pompa Eni sulla Statale Tosco Romagnola. Mauro Fossi è tra i pochi che in città chiuderà i battenti per un giorno. "Aderiremo, c’è un aumento continuo dei prezzi: 50 millesimi da giovedì scorso. Mettiamoci anche un adempimento ulteriore, soggetto peraltro a sanzione, ed è una follia. Con la nuova cartellonistica non sarà facile neppure far capire al cliente il prezzo reale. File da noi? No, c’è pure il ponte chiuso".

Ylenia Cecchetti