Gioco d'azzardo, arrivano i tutor per salvare chi cade nel vortice

Sul territorio comunale divorati 40 milioni di euro l’anno, 1.700 per abitante

Gioco d'azzardo (foto di archivio)

Gioco d'azzardo (foto di archivio)

Fucecchio (Firenze) 18 aprile 2019 - Slot machine, lotterie, scommesse, bingo e altri tipi di giochi si ‘mangiano’, soltanto nel comune di Fucecchio, qualcosa come 40 milioni e 641mila euro all’anno. Per il gioco d’azzardo la spesa media per abitante ammonta a circa 1.700 euro. Un fenomeno preoccupante, contro il quale la Fondazione I Care ha messo in piedi un progetto grazie a un finanziamento della Regione Toscana e la collaborazione dei comuni di Fucecchio, San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno e Castelfranco di Sotto.

L’iniziativa più importante è la formazione di volontari che svolgano un ruolo di ‘sentinelle’ sul territorio e diventino il primo contatto per chi si trova affetto da ludopatia. I tutor, una volta formati, verranno inseriti negli sportelli d’ascolto per giocatori e i loro familiari, coordinati e diretti da una figura professionale. Il corso di formazione è gratuito e partirà il prossimo 7 maggio nella sede della fondazione fucecchiese in via 1° settembre 43/A. Per iscriversi: mail a [email protected], fornendo i propri dati anagrafici, titolo di studio, recapito telefonico e propria esperienza nel volontario. La durata del corso è di 15 ore, suddivise in cinque incontri. Nella serata di presentazione, con inizio alle 21, saranno presenti Anna Mellini, dirigente medico del SerD di Empoli; Filippo Torrigiani, consulente commissione nazionale antimafia e don Armando Zappolini presidente del coordinamento nazionale comunità accoglienza.

«Considerando che attualmente esiste nella nostra area un solo sportello per malati ludopatici al SerD di Empoli – spiega Fabio Gozzi della Fondazione I Care – riteniamo opportuno l’apertura di sportelli d’ascolto anche nei nostri Comuni presso associazioni di volontariato o case della salute». Il progetto elaborato da I Care comprende anche iniziative premiali per gli esercizi commerciali liberi da slot. «Chi decide di non installarle – spiega Paolo Sordi sempre della Fondazione I Care – si prevede di premiarlo con l’iscrizione in apposito albo conferendogli il logo ‘no slot’ da affiggere nel locale e di concedere alcuni sgrafi fiscali». Attorno al progetto ruoterà anche una campagna pubblicitaria con manifesti, volantini informativi che indichino gli sportelli di primo accesso gestiti dalla Asl. Logo e slogan della campagna saranno realizzati dagli studenti delle scuole medie attraverso un bando di concorso di idee. «Sempre le scuole, sia medie che superiori – aggiunge Sordi – saranno coinvolte nell’iniziativa ‘il gioco che mi piace’. Verranno, infatti, organizzate attività ludiche che sviluppino intelligenza. Pensavamo ad un torneo intercomunale di giochi da tavolo come la dama e gli scacchi».

Irene Puccioni