"Metta i gioielli nel congelatore". Anziana derubata dai falsi tecnici

Si sono presentati con la scusa di dover controllare l’acqua

Truffa agli anziani

Truffa agli anziani

Vinci, 20 aprile 2017 - E' sempre la stessa storia. Antipatica, frustrante, logorante. Da una parte falsi operai, dall’altra anziani indifesi che vengono raggirati, senza scrupoli. Così è accaduto nella tarda mattinata di ieri a Vitolini, frazione sulle colline di Vinci. La signora nel mirino si è vista sparire i suoi gioielli, raccolti in una busta e messi al ‘sicuro’ nel congelatore come consigliatole dai sedicenti operai. Erano in due, vestiti di tutto punto, con tanto di caschetto: lo stesso abbigliamento già utilizzato nel circondario per mettere a segno altri raid. Hanno suonato alla porta della pensionata, spiegandole di dover effettuare dei controlli da parte del gestore idrico. Controlli necessari a verificare la qualità dell’impianto della sua abitazione. Un’operazione indispensabile per garantire anche la bontà dell’acqua potabile. La donna, in buona fede e convinta dalle parole ferme e garbate dei due, ha aperto loro la porta. Pochi istanti e la meschina sceneggiata ha preso il via: uno di loro si sarebbe messo al lavoro, avviando il ‘procedimento’ dannosissimo per gli oggetti in oro. La pensionata ha quindi eseguito alla lettera le indicazioni ‘virtuose’ della coppia di zelanti ‘operai’: ha prelevato gioielli e monili, ricordi di una vita, li ha raccolti tutti insieme e li ha sistemati all’interno del freezer in cucina.

Quando i due, che si erano presentati come addetti di Acque spa, se ne sono andati, è quindi tornata al frigorifero certa di poter rimettere i suoi averi, sani e salvi, al loro posto. A quel punto ha fatto l’amara scoperta, dando quindi l’allarme ai familiari e ai carabinieri. Sono scattate prontamente le ricerche, ma della coppia di criminali nemmeno l’ombra. Le indagini proseguono, mentre il consiglio per anziani e non resta principalmente uno: se qualcuno, sconosciuto, bussa alla porta, fare sempre una verifica con le forze dell’ordine, chiamando 112 o 113, così da accertare identità e volontà degli imprevisti ‘visitatori’.