Terra del Keu e stanze romane Sprofonda il Pd

Valentina Conte

I Dem hanno davvero cominciato l’autocritica? Soltanto ieri le prime avvisaglie, perché ancora domenica sera nonostante dati inequivocabili continuavano a parlare dei difetti ’degli altri’. E solo ieri si è cominciato a parlare di sconfitta pesante, della necessità di nuovi programmi e di nuove riorganizzazioni. Resta da capire se hanno davvero compreso dove e perché sono così distanti dalla gente. Anche quella che non sarebbe propriamente votata a destra. Il ceto medio e moderato non si riconosce più nella sinistra e ha ritenuto i principi del centrodestra di maggiore garanzia e non fascisti, razzisti e intolleranti come ripetuto senza sosta dagli avversari in campagna elettorale. Anche gli operai hanno non poche perplessità: qualcosa vorrà dire. Denigrare l’altro è servito a poco. Le persone volevano programmi e fatti. E volti nuovi e credibili: il valzer delle poltrone, i collegi sicuri, le scelte delle stanze romane, logiche di partito e non di popolo sono troppo distanti dalle case e dai luoghi di lavoro, dagli stipendi, dalle bollette e dal bisogno di sicurezza. Nella terra del Keu sprofonda il Pd e nelle due città storicamente rosse insieme a Firenze – San Miniato e Castelfiorentino – il risultato non cambia: Fratelli d’Italia vola. Da ieri, il centrodestra ha la sua occasione di governo; il centrosinistra l’opportunità per cambiare e trovare una leadership nuova, carismatica e non divisiva.