Terapia del plasma, via alla sperimentazione

Trasfusi i primi due pazienti al San Giuseppe. "Non fa miracoli, ma rappresenta uno strumento in più nella lotta al Covid19"

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EMPOLI

I primi due pazienti trasfusi al San Giuseppe di Empoli con il plasma iperimmune sono una donna e un uomo che hanno tra i 40 e i 50 anni. E’ partita la sperimentazione che prevede l’utilizzo di plasma donato da pazienti guariti per curare malati di coronavirus. Una nuova arma contro il virus che, precisa la direttrice del centro trasfusionale Empoli, Castelfiorentino, Fucecchio, Paola Lazzeri, "non fa miracoli, ma rappresenta uno strumento in più nella lotta al Covid19". Dottoressa cosa vi attendete dalla terapia?

"Un miglioramento della sintomatologia del paziente con la possibilità di ridurre la sua ospedalizzazione e il non dover ricorrere alla ventilazione meccanica facendo in modo che la persona riprenda a respirare in modo naturale".

Il plasma iperimmune in che modo agisce sul paziente?

"In pratica forniamo al paziente anticorpi già pronti. Il plasma iperimmune presenta un elevato livello di anticorpi IgG. Rispetto al vaccino, che stimola nel soggetto la produzione di anticorpi e quindi si parla di immunizzazione attiva a lungo termine, la trasfusione offre un’immunizzazione passiva. Gli anticorpi donati hanno una emivita di 72 ore, quindi è una copertura a breve termine".

Chi può donare?

"Il protocollo a cui il San Giuseppe di Empoli ha aderito è quello proposto dalla azienda universitaria pisana su autorizzazione di Aifa e Iss, pertanto l’idoneità prevede il rispetto di alcuni criteri. I donatori devono essere persone che hanno contratto il Covid e sono guarite dopo l’accertamento del doppio tampone negativo. La donazione potrà essere fatta a distanza di 14 giorni dalla avvenuta guarigione".

Ci sono limiti di età?

"Devono avere una età compresa tra i 18 e i 60 anni e non devono essere stati intubati durante il ricovero. Nell’arco della vita non devono mai avere avuto trasfusioni, in più le donne sono arruolabili solo coloro che non hanno avuto pregresse gravidanze, trattandosi di uso clinico del plasma. Per il resto valgono le stesse indicazioni che riguardano i donatori tradizionali di sangue e plasma".

Quanti candidati per la donazione del plasma iperimmune avete avuto?

"Al termine della prima ondata avevamo individuato circa 35 donatori, ma soltanto una decina sono risultati idonei avendo ancora anticorpi IgG che superavano i livelli minimi richiesti. Il loro plasma è stato congelato e inviato all’officina trasfusionale di Pisa per il trattamento e la suddivisione in aliquote per essere pronte all’uso".

Possono donare anche gli asintomatici e i paucisintomatici?

"Possono proporre la loro candidatura e il loro plasma potrà essere utilizzato se gli IgG presentano un valore sufficiente alto. Ci si può rivolgere ai centri trasfusionali di Empoli (tel. 0571 7066333436), Castelfiorentino 0571 7058045768) e Fucecchio (0571 7053995360)".

Irene Puccioni