STORIE DI GIOVANI / Il mago della stampante delle meraviglie: «Questa macchina è il futuro che arriva»

Nicolò Aiosa, 26 anni, ottiene un contributo comunale per aprire un’attività / Le altre storie: "Vado a fare l'attrice a Barcellona"

Nicolò Aiosa con la sua stampante 3D

Nicolò Aiosa con la sua stampante 3D

Empoli, 21 agosto 2014 - Il mondo sta cambiando. Le tecnologie si evolvono. Gli strumenti a disposizione aumentano e migliorano a in maniera strabiliante. E’ il nostro millennio, circondati da innovazioni a cui fino a ieri non avremmo mai pensato. Fare un papillon, costruire case, produrre cibo sono tutte cose che all’apparenza possono sembrare facili, o comunque ‘normali’. La ‘non normalità’ sopraggiunge quando è una macchina a fabbricarli, e non semplicemente il lavoro umano. Di cosa parliamo? Di una stampante 3D. Si chiama Nicolò Aiosa il giovane che si sta cimentando in questa innovazione. Nella zona di Empoli e dintorni, afferma, è l’unico specialista in materia. Classe 1988, diplomato alla scuola di «Design e Arredamento degli interni» di Firenze, due anni fa decide di andare a Londra per lavoro.  Sul Tamigi si avvicina al mondo delle stampe in 3D, una frontiera della tecnologia che lo affascina talmente tanto da prendere la decisione di tornare in Italia e aprire un’attività: «Non ho perso tempo: ho trovato un fondo in via dei Neri e mi sono impegnato a comprare questa macchina — spiega Aiosa —, mi è costata sui duemila euro. Poi ho letto di un bando del Comune e ho deciso di iscrivermi. La prima volta la domanda è stata rifiutata in quanto questo tipo di attività non rispondeva ai requisiti. Ho comunque continuato per la mia strada: ho risistemato il locale con i soldi che avevo messo da parte, mi sono messo in proprio e ho aperto una partita Iva fino a quando ho saputo che avevano allargato i requisiti del bando. Mi sono iscritto nuovamente, sono arrivato sesto e ho ottenuto un contributo di 4400 euro. Il 28 giugno — continua il giovane imprenditore — ho inaugurato la mia attività. Lavoro con una macchina che scalda il filo plastico a 220 gradi circa e tramite il cavo Usb che la collega al computer, stampa l’oggetto che ho disegnato tramite modelli già pronti su Internet». Il futuro è anche una stampante delle meraviglie. «Voglio indirizzare il mio lavoro verso aziende e scuole — conclude Aiosa — Ora però, punto a investire i primi introiti sulla pubblicità, sulla creazione di un sito e su una persona che si intende di marketing e comunicazione, perché sono convinto che tra qualche anno tutti avremo una stampante tridimensionale in casa».

Chiara Mandorlini