"Sto cercando quel difensore chi mi strattonò"

L’appello di Franco Danti, ex ala del Castelfiorentino "Vorrei tanto conoscerlo e ridere insieme a lui"

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"Era un altro calcio. Più giocato, più tecnico, più genuino. E più bello": così oggi Franco Danti, fiorentino, 81 anni, racconta quei tempi… I ’60 ed i ’70, quando nei piazzali polverosi delle periferie sbocciavano talenti. Lui - ala funambolica con molte incursioni da guastatore anche da centrocampo, classe ’40 - giocava nel Castelfiorentino in Promozione e nel Pontedera in C. Ma da ragazzo - afferma - "mi stavano cercando, per dei provini, anche Milan e Spal". Però seri problemi familiari fermarono l’ascesa. Valdelsa, Empolese e zona Cuoio, dopo aver ricominciato tutto daccapo, furono il suo habitat. Infuria il rock "progressive" dei "complessi" in quei tempi, e di "progressive" Franco Danti ha la corsa con il pallone tra i piedi.

Un giorno, in un torneo a Firenze, "non ricordo adesso con quale maglia", Danti salta in corsa un difensore avversario. Il gesto è immortalato dalla bellissima foto fatta da Foto Fiorenza, prestigiosa "firma" alle spalle della Cattedrale di Santa Maria del Fiore che ha impresso in icone indelebili gli anni di una immensa Fiorentina. E non solo. "Non so come abbiano fatto a scattarla, se ci pensiamo bene è un istante…", afferma oggi Franco Danti che abita a Firenze. Bene: "Ho quella foto, la tengo alla parete in casa, i miei nipoti mi chiedono chi è quello che avanza col pallone… Sono io. Ed io - ecco il punto - vorrei ora sapere chi era quel difensore che cercava di fermarmi. E nel tentativo… quasi quasi mi strappa via maglietta e pantaloncini".

Dunque da Franco Danti, tramite foto di ‘Fiorenza’ che fornisce al giornale e queste colonne, l’appello: "Vorrei ritrovarlo il difensore, riderci insieme". Già: la scena è splendida. Danti va via, palla avanti, il difensore cerca di fermarlo quasi volendo portar via i pantaloncini. Rigoroso bianco e nero per un sorriso sempre a colori. Del resto in quegli anni, con un calcio che forse oggi diciamolo pure, ci sogniamo, magliette e pantaloncini strappati sono diventati altrettante icone: a volte l’immenso Claudio Sala, idolo di ogni ala destra che si rispetti, protagonista in un Torino da sogno, rientrava negli spogliatoi già di fatto semi-spogliato. Era difficile fermarlo in altri modi e anche in quello il successo non era garantito. Per non dire dell’incommensurabile nazionale brasiliano Zico che sconsolato in quel famoso ’82 mostrava la maglietta a pezzi all’arbitro. Franco Danti mostra la foto "Fiorenza" con quell’ultimo modo che forse, in quell’istante, c’era di fermarlo. "Mi piacerebbe tanto sapere chi è quel difensore. Sai che risate ci faremmo… Su un punto ci troveremmo subito d’accordo. In ogni campo e in ogni serie, in quegli anni, c’erano dei campioni. Tecnica sopraffina, voglia di far gol, e di far divertire la gente". Chi è meno giovane, si ricorda benissimo.

Andrea Ciappi