Sprechi alimentari, ora è allarme "A rischio il sistema di sostegno"

L’associazione ’ReSo’: "I prodotti che ci arrivano sono sempre di meno, mentre le richieste aumentano". L’appello alla grande distribuzione organizzata: "Buttate via solo ciò che non si può recuperare"

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Sono tanti e aumentano sempre di più. Si rivolgono alla Caritas perché da un momento all’altro non riescono più a mettere insieme il pranzo con la cena. E in questo momento storico delicatissimo, dove i prezzi sono schizzati alle stelle, ridurre gli sprechi è fondamentale. L’allarme arriva dall’associazione Recupero Solidale (ReSo), da oltre venti anni impegnata nel concreto a recuperare alimenti (ma non solo) e nel far crescere l’attenzione sullo spreco. "È aumentata la richiesta di aiuto rivolta alle varie associazioni di volontariato che, con grande impegno e tra molte difficoltà, continuano a garantire risposta alla domanda – racconta ReSo –

E’ quindi necessario che tutto quanto sia possibile mettere a disposizione delle associazioni di volontariato in termini di prodotti alimentari sia reso disponibile".

La richiesta di aiuto è rivolta soprattutto ai produttori e ai colossi della grande distribuzione. "Per ottenere ciò non basta solo utilizzare gli strumenti delle importantissime occasioni delle raccolte alimentari – continua ReSo –, ma bisogna far sì che cresca sempre di più l’attenzione e la responsabilità delle ditte produttrici di alimenti e dei negozi della grande distribuzione organizzata per evitare o almeno limitare lo spreco, che ancora oggi costituisce una quota rilevante dei rifiuti creati in fase di produzione e distribuzione". Azzerando gli sprechi si potrebbe disporre di quantità enormi di alimenti che invece vengono gettati via. "Nel corso degli ultimi anni abbiamo verificato come i quantitativi di prodotti che giungono a noi, principalmente attraverso il canale della distribuzione locale, siano progressivamente diminuiti – spiega ReSo –, mettendo seriamente a rischio la possibilità di rifornire le associazioni di volontariato e costringendoci a utilizzare fondi propri per rifornire i magazzini". Tanto che ora il servizio inizia a traballare: "Rappresentiamo per molte piccole associazioni del territorio la principale fonte di rifornimento, senza la quale tutto il sistema di sostegno per le persone in difficoltà entrerebbe in crisi".

Da qui nasce l’appello accorato: "Siamo in difficoltà nel sostenere le associazioni di volontariato e sollecitiamo l’attenzione di amministrazioni, ditte e cittadini su questo grave problema dello spreco e sulla necessità di far crescere l’attenzione e la cura perché gli alimenti non vengano, nelle varie forme possibili, buttati via – conclude ReSo – Chiediamo alla Gdo di avviare un’azione di sensibilizzazione e di formazione presso tutti i direttori dei negozi affinché si limiti lo spreco interno alle strutture. E alle ditte affinché sappiano che possono fare riferimento a noi per recuperare materiali alimentari destinati ad essere buttati via".