Spedizione punitiva al parco, sono definitive le condanne

Tre anni e quattro mesi per quattro cittadini cinesi accusati di aver agevolato l’azione di un connazionale contro l’amico del rivale in amore

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I fatti sono del 2007. Il capolinea giudiziario è arrivato nei giorni scorsi quando la Cassazione ha mandato definitiva la sentenza d’appello di Firenze: 3 anni e 4 mesi di reclusione è la pena stabilita a carico di Ye Daxin,35 anni; Xiao Yongbin, 34 anni; Ye Bin, 35 anni; Cao Ding, 34 anni, ritenuti responsabili a titolo di concorso anomalo del reato di tentato omicidio di un connazionale avvenuto in un parco di Empoli il 7 agosto 2007.

In particolare – si legge nella sentenza – i giudici di merito hanno ritenuto provato che gli imputati avessero concordato di accompagnare l’amico Lu Bin, giudicato a parte, ad un appuntamento preso al parco di Empoli con il rivale in amore. Una volta arrivato al parco, il gruppo aveva trovato questo in compagnia di un amico e di altre persone. Per ragioni non individuate, Lu aveva indirizzato la sua furia nei confronti proprio dell’amico del rivale, che aveva colpito ripetutamente con una spranga di ferro. Tra vari aspetti i difensori degli imputati avevano lamentato agli ermellini come "la mera presenza non è sufficiente per ritenere integrato l’elemento oggettivo del reato". E "non vi è prova che avessero concordato con Lu Bin la condotta da porre in essere o che la potessero in qualche modo prevedere".

Come, nel teorema difensivo, non vi è prova che fossero "a conoscenza del fatto che l’amico Lu avesse con sé una spranga in ferro". Per la corte di legittimità "la ricostruzione del fatto operata dai giudici del merito consente di ritenere che in modo non illogico essi siano pervenuti alla conclusione della partecipazione degli attuali imputati ad una spedizione punitiva in danno del rivale in amore, e di coloro che insieme a lui si sarebbero presentati all’appuntamento". A supporto di questa tesi i giudici richiamano anche la sentenza di primo grado che "descrive molto bene – si legge – il contesto in cui è avvenuto lo scontro: "l’aggressione è immediata, e non è preceduta da alcun dialogo o scontro verbale". Sia il giudice di primo grado che quello di secondo grado concludono in modo conforme che, poiché la vittima "non riesce a ricordare il contributo casuale di ciascuno degli accompagnatori di Lu, per ognuno di loro si deve pronunciare condanna quantomeno per il rafforzamento ed agevolazione del comportamento di Lu". Ma ricorda che più persone muovevano verso di lui.

Carlo Baroni