"Serve un garante per le persone disabili"

Il presidente dell’associazione ’I Ragazzi di Cerbaiola’ invia una petizione a Roma e chiede anche l’apertura del centro su sei giorni

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EMPOLI

Anno nuovo richieste vecchie. "Perché purtroppo, nonostante i numerosi solleciti, siamo sempre a un nulla di fatto: non abbiamo ancora un garante per la disabilità in Italia e questo è uno scandalo". E’ il grido di allarme e di rabbia di Rolando Terreni, presidente dell’associazione "I Ragazzi di Cerbaiola", il centro diurno empolese che accoglie adulti con gravi disabilità e dà un supporto concreto a una quarantina di famiglie. "Alcuni comuni, come Fucecchio, hanno autonomamente varato il servizio, Empoli no e mi chiedo perché non abbia ancora fatto questo passo. Tuttavia – spiega Terreni – questo organismo manca a livello nazionale". Da qui la decisione di inviare a Roma una petizione formale. La missiva è stata indirizzata al presidente del Senato, al ministro della disabilità, al presidente del Consiglio, ma anche alla 11ª commissione permanente previdenza sociale e alla Regione Toscana. "I disabili e le loro famiglie – prosegue il presidente – hanno molte difficoltà nel vedersi riconoscere i propri diritti e sono costrette a ricorrere ai tribunali. L’istituzione del garante e il patrocinio gratuito per le associazioni di volontariato sono servizi necessari per tutelare i diritti delle persone fragili".

Un’altra battaglia portata avanti dall’associazione del centro diurno è quella dell’apertura della struttura sei giorni alla settimana rispetto ai cinque attuali. La richiesta viene avanzata in virtù del fatto che il centro di Cerbaiola è considerato un servizio Lea (Livelli essenziali di assistenza). "C’è una legge regionale – riprende Terreni – il Dpgrt

n.2r2018 che prevede fra i requisiti minimi organizzativi quello di garantire attività nell’arco di non meno di sei giorni alla settimana in un arco orario di apertura di non meno di otto ore. Il centro, invece, resta aperto dal lunedì al venerdì". Terreni si è rivolto anche al Difensore civico della Toscana che ha chiesto all’Asl Toscana centro "chiarimenti in merito". "Sono almeno diciassette le famiglie che hanno chiesto l’apertura del centro anche il sabato – sottolinea il presidente – E’ una istanza che deve essere ascoltata e non ci fermeremo".

I.P.