Mancano gli spazi per le scuole? "Riaprire Martignana e Casenuove"

Le due strutture sono praticamente nuove, ma in profondo stato d’abbandono dopo le dismissioni In un momento come questo, in cui si cercano metri quadrati in più, potrebbero essere una soluzione

L’edificio abbandonato a Marcignana dove una volta c’era una scuola

L’edificio abbandonato a Marcignana dove una volta c’era una scuola

Empoli, 13 luglio 2020 - Le mura di quelle due "scuoline" sussurrano ancora i sogni e le speranze dei tanti bambini che hanno studiato e giocato nei loro cortili. Gli edifici scolastici di Martignana e Casenuove, prima chiuse e poi riconvertite in alloggi per migranti o senzatetto, sono ancora in perfette condizioni. E allora: in ragione della una nuova organizzazione scolastica per la ripresa della didattica in presenza a settembre, perché non riaprirle? E’ la proposta di una mamma empolese, Rita Franceschi, che quegli edifici li conosce bene perché la sua famiglia li ha frequentati per tre generazioni: prima il babbo, diventato professore di matematica, poi lei e per un breve e "idilliaco" periodo suo figlio. La donna, in una lettera rivolta a sindaco, vicesindaco e assessore alle manutenzioni, racconta con nostalgia cosa quelle scuole abbiano rappresentato per le comunità locali. Riaprirle significherebbe anche restituire un servizio primario a un territorio che per 17 chilometri, dal Montespertoli alla frazione Pozzale di Empoli, non ha una scuola.

«Nemmeno nei comuni montani più sperduti d’Italia è così difficile trovare una scuola – sottolinea la mamma –. Ma qui non siamo in montagna. Le frazioni di Casenuove e Martignana contano migliaia di abitanti". L’edificio di Casenuove è stato oggetto di varie chiusure e riaperture. "Nel 2015 nostro figlio ha frequentato il primo anno della scuola d’infanzia Zuccabarucca, dove una piccola ma ‘grande’ classe di 18 bambini era coccolata da tre maestre eccezionali che se ne prendevano cura ogni giorno con dedizione e professionalità. Poi ha dovuto chiudere per esigenze di budget. Le maestre sono state ricollocate in altri istituti, proprio come è successo a nostro figlio. Noi genitori abbiamo creduto di trovarci in un altro paese, molto al Nord, tipo Svezia o Danimarca, dove la scuola rappresenta la priorità assoluta". Fino a poche settimane fa l’edificio ha ospitato i senzatetto durante la pandemia Covid19. Ora è di nuovo chiusa.  

L’edificio di Martignana ha avuto una storia diversa, ma con lo stesso epilogo. "Quella scuola, prima che da me e mia sorella fu frequentata da mio padre, nei lontani anni ’50, dove piantò un albero con la sua maestra. Anche mio padre è diventato professore. Ha insegnato per più di 40 anni alle medie Busoni di Empoli, dove oggi svettano rigogliosi gli alberi che piantò con i suoi alunni". Le porte dell’edificio, qualche anno fa, riaprirono per ospitare i migranti, ma hanno richiuso quasi subito per spaccio di droga e per le continue denunce dei residenti. Adesso è diventata una discarica abusiva a cielo aperto. Agli amministratori locali, la mamma empolese lancia una sfida e un appello: riaprite quelle scuole. "L’esigenza di gruppi di studio meno numerosi, la necessità di nuovi spazi, nuove assunzioni di docenti e personale Ata: ecco per voi amministratori comunali e assessori regionali la svolta, la riscossa, la dimostrazione che non siete fatti di sole chiacchiere. E’ arrivato il momento per il Comune di Empoli di diventare realmente quel modello da seguire nel resto d’Italia, come annunciato qualche tempo fa sui social". © RIPRODUZIONE RISERVATA