Assenza di personale e classi pollaio. Ci risiamo. L’anno scolastico è iniziato un mese fa, le mobilitazioni sindacali sono partite ad agosto ma non ci sono risposte. Nell’Empolese Valdelsa a oggi mancano circa 35 collaboratori scolastici addetti alla mensa, alla sorveglianza, al sostegno per i bambini diversamente abili. Un vuoto, quello del cosiddetto personale Ata, che si somma alle 50 cattedre ancora vacanti. Suona come una beffa la soluzione concessa dall’Ufficio Scolastico Regionale dopo l’allarme lanciato dalla Cgil. Sette collaboratori scolastici in più per 140 istituti su tutta la provincia fiorentina. "Il Personale Ata è insufficiente, anche a causa della decisione di chiudere con l’esperienza dell’organico Covid, che invece doveva essere prorogato". Lo aveva denunciato nei giorni scorsi la Cgil Empolese Valdelsa nel corso di un incontro al quale è seguito un misero risultato. Il personale in deroga assegnato dall’Ufficio Scolastico è in media uno per istituto (scuole superiori escluse): ne servirebbero circa 3 in più a scuola. "Sono passati pochi giorni dalla nostra uscita sui giornali - conferma Saverio Belmonte Flc Cgil - Un primo risultato c’è stato: 7 unità in più per 107 scuole". Sarà stata forse una coincidenza, ma all’indomani dell’intervento sindacale, ecco la soluzione tampone: "Per 14 scuole mezza unità in più. Ciò significa avere un collaboratore scolastico non per 36 ore ma 18". Usufruiranno della ’risorsa a metà’ Cerreto Guidi, la direzione didattica di Fucecchio e l’istituto comprensivo di Capraia e Limite. "Un intervento che non risponde minimamente alla necessità reale - dice Belmonte - Un collaboratore al 50% della disponibilità non cambia niente in termini di qualità del servizio". Il problema si fa sentire soprattutto per i comprensivi. Empoli Ovest non ha ottenuto nulla. Con i suoi 1.700 alunni è uno dei comprensivi più grandi non solo della provincia, ma di tutta la regione. "Da Empoli Est ci sono pervenute più volte richiesta da parte della dirigenza, ma anche lì niente". La mobilitazione continua, assicura la Cgil; sono due i rischi maggiori. "Il primo riguarda la sorveglianza. Il collaboratore scolastico gioca un ruolo fondamentale. Durante la ricreazione, ai cambi d’ora, o quando il docente si allontana dalla classe (composta anche da 30 alunni) per andare in bagno. Se non c’è sorveglianza e succede qualcosa, ne risponde la scuola". C’è poi la questione dell’assistenza agli alunni con disabilità e alle loro famiglie. "Senza Ata non si risponde a queste necessità, così come ai servizi mensa iniziati per alcuni plessi il 27 settembre grazie alla collaborazione dei Comuni ma comunque in ritardo. Il motivo? La carenza di personale". Ci sono poi i docenti. Procedure lente e ritardi nelle selezioni. "Concorsi farraginosi e pieni di errori, alcuni addirittura senza vincitori. Le maggiori criticità? Sulle cattedre di sostegno. Le assegnazioni sono in corso in questi giorni. Ciò smentisce le dichiarazioni secondo le quali le scuole sarebbero ripartite con l’organico a pieno regime". L’ultimo nodo riguarda il personale amministrativo: "Le segreterie sono in tilt. Ci sono istituti con 1.600 alunni e due segretarie. Come si garantisce il servizio?". Ylenia Cecchetti