
Un momento degli scavi durante i quali è stata ritrovata la statua di Ercole
Montaione, 20 luglio 2025 – Ercolino da Montaione, la statua in marmo bianco alta circa 50 centimetri risalente al IV secolo dopo Cristo rinvenuta lo scorso anno, tornerà presto a casa per essere esposta in pianta stabile al Museo Civico. Lo ha preannunciato il sindaco Paolo Pomponi, lasciando intendere come il ritorno del reperto archeologico sia ormai una questione di (pochi) giorni.
C’è già una data di massima: la statuetta rappresentante Ercole in piedi in un momento di riposo, con la clava, la pelle del leone Nemeo (e con ai piedi della figura la testa di un toro che rimanda alla cattura dell’animale) dovrebbe essere presentata alla cittadinanza nell’ultimo pomeriggio del mese in corso, nell’ambito delle iniziative delle “Notti dell’Archeologia“.
Il 31 luglio è prevista (alle 18.30) una visita guidata all’esposizione dei reperti, emersi dallo scavo di Sant’Antonio, al Museo Civico di Montaione e in quel frangente, i visitatori dovrebbero poter ammirare per la prima volta anche Ercolino. “Stiamo predisponendo la teca e la base per l’esposizione – ha confermato Pomponi – la statuetta tornerà a Montaione tra pochi giorni. A breve ci saranno novità”.
Nei mesi scorsi, un team di esperti ha condotto uno studio sul reperto archeologico, restaurandolo con il contributo della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Ma se l’annuncio è arrivato sul finire dello scorso inverno, la scoperta risale ad un anno fa, nell’ambito degli scavi condotti dall’Associazione Culturale Valdelsa fiorentina e dal Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze, con la partecipazione di studenti italiani e americani dell’Istituto Irlab coinvolti nella “Summer school“ associata al progetto. Ed è stato a quanto pare proprio uno studente americano a rinvenire il reperto durante gli scavi svolti sotto la direzione di Sabrina Bartali.
Il campo della scorsa estate (con la permanenza dei giovani archeologi sul territorio montaionese durata circa un mese) ha interessato nel dettaglio un tratto di collina in località Sant’Antonio poco prima di Poggio all’Aglione, in uno spazio sul quale nel II secolo d.C. sorgeva una residenza romana di lusso, con tanto di stabilimento termale. Una sorta di Castelfalfi ante-litteram, tanto per dare un’idea e facendo un parallelismo con l’attualità. Si ipotizza che la villa fosse di proprietà di un ricco possidente o forse una ’mansio’ ovvero una delle stazioni di sosta lungo le strade romane spesso dotate di impianti termali.
L’oggetto ritrovato faceva forse parte del corredo della dimora o delle terme. E saranno le prossime campagne di scavo, già pianificate e approvate dall’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina, a dare ulteriori risposte: nel corso di quest’anno si mirerà a riportare alla luce il peristilio rinvenuto in parte nella precedente campagna, partendo dalla parte del sito di Sant’Antonio non ancora analizzato a fondo. Lo scavo, iniziando dalla pulizia del sottobosco, avrà anche il compito di individuare eventuali collegamenti fra gli edifici. E chissà che non possano emergere ulteriori... Ercolini”.