"Ricatto a luci rosse, la mia cliente è molto dispiaciuta"

Parla l’avvocato della donna che ha tentato di estorcere 50mila euro a un noto politico del senese ed è finita in manette

Carabinieri

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Empoli, 24 gennaio 2021 -  «La mia cliente è molto molto rammaricata". Lo dichiara nel corso di una brevissima telefonata l’avvocato Roberto D’Ippolito, difensore della donna empolese, 52 anni, originaria dell’Albania, arrestata per aver tentato di estorcere 50mila euro a un noto uomo politico e presidente del consiglio comunale di un Comune del Senese. Una richiesta dettata da un motivo passionale a quanto pare, un gesto dimostrativo. Una sorta di rivalsa sentimentale nei confronti di un uomo, come sostenuto dalla donna, al quale lei era affezionata. Evidentemente un sentimento poi divenuto malato. "La mia cliente è molto rammaricata" ripete l’avvocato scegliendo di non commentare ulteriormente, almeno per ora, la vicenda. La donna a un certo punto, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ha usato un nickname fingendosi una terza persona, una donna, e la gelosia suscitata dalle risposte a luci rosse a suo dire lette sul cellulare aveva preso il sopravvento. Di qui la volontà di avere la sua rivincita. Come? Presentando il conto a quell’uomo dal quale si era sentita tradita.  

Gli ha chiesto soldi, 50mila euro, in cambio del silenzio per non rendere noti a famiglia e conoscenti i filmati dal contenuto esplicito che diceva di avere in suo possesso. Uno dei quali era stato inviato anche alla vittima. Così ha raccontato al gip Maurizio Caivano di Firenze, in trenta minuti di interrogatorio alla presenza del suo difensore, la 52 enne arrestata per tentata estorsione: la donna era ai domiciliari, ma il suo avvocato ha chiesto e ottenuto che potesse tornare a lavorare nella ditta di pulizie dove è impiegata, sottolineando che la 52enne è una persona incensurata. Una richiesta di fronte alla quale il giudice ha disposto la convalida dell’arresto, eseguito dai carabinieri dopo la denuncia della vittima del progetto criminale, disponendo l’obbligo di dimora a Empoli per la donna oltre al divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dal politico con il quale non può comunicare con alcun mezzo alla luce dell’accaduto. Un incubo, per il politico con il quale l’indagata sostiene di aver avuto una relazione sentimentale da tempo, iniziato a gennaio: una persona che non conosceva se non su whatsapp, che si diceva amica dell’albanese e gli avrebbe fatto delle proposte hard, aveva chiesto denaro in cambio del silenzio. Appunto 50mila euro. La sconosciuta minacciava di rivelare la presunta relazione con l’albanese, rendendo pubblici alcuni video. Non sapeva, la vittima dell’estorsione, che dietro il nickname e quel numero di telefono, c’era in realtà proprio la donna poi arrestata qualche giorno fa, dopo il blitz dei carabinieri. Banconote fotocopiate – 5mila euro in contanti – che mercoledì 20 gennaio l’uomo doveva consegnare all’indagata ad Empoli affinché, a sua volta, le desse all’amica sconosciuta. I carabinieri erano pronti. Pentita, aveva detto all’uomo che non voleva saperne niente di quello scambio denaro-video. Ma era ormai troppo tardi: i carabinieri erano entrati in azione, avevano trovato le prove che il giudice ha ritenuto sufficienti a giustificare l’arresto.