Una rete di spaccio diffuso, fatta di decine e decine di cessioni di hashish, marijuana, eroina e cocaina. Oltre venti soggetti sono finiti a processo e, alla fine, tutti sono stati condannati in tribunale a Pisa. Gli episodi contestati spaziano dalla Valdera al Comprensorio del Cuoio. Fucecchio compreso. Le indagini, per fatti iniziati nel 2019, sono state seguite dai carabinieri di Pontedera, in seguito a episodi di spaccio avvenuti al villaggio scolastico di Pontedera. Partendo da lì, e seguendo a ritroso le tracce della droga, i militari dell’Arma sono riusciti ad identificare tutta la filiera che riforniva le piazze soprattutto di hashish, marijuana, eroina e cocaina. Quasi tutti gli imputati, tra italiani e stranieri, con ruoli diversi nella vicenda, risiedono nel Valdarno. Da quanto abbiamo appreso gli accertamenti dei carabinieri erano partiti, in particolare, dalle frequentazioni di alcuni spacciatori – soggetti anche già conosciuti dalla forze dell’ordine – che vivono nei comuni della zona. Si è trattato di un’indagine in crescendo che, alla fine, ha portato tutti davanti al giudice del tribunale di Pisa. Infatti tutti gli arresti e le perquisizioni, non erano avvenute nello stesso momento.
Nel corso dei mesi, dopo che l’inchiesta era decollata, furono eseguiti ulteriori arresti in flagranza e denunce in stato di libertà. Nel corso della stessa operazione, partita da un arresto a Santa Maria a Monte e andata avanti per un anno, alcuni clienti erano stati segnalati alla prefettura come assuntori. Il processo si è appunto concluso nei giorni scorsi quando c’è stata la lettura del dispositivo da parte del giudice che ha disposto pene che – a seconda dei ruoli, della partecipazione ad episodi, dell’intervenuta prescrizione o dell’assoluzione per alcuni reati – vanno dai sei mesi di reclusione, oltre multa fino ai tre anni e mezzo di carcere. per alcune posizioni è arrivata anche la sospensione condizionale della pena. Il giudice ha disposto inoltre la confisca e distruzione di quanto è stato sequestrato nel corso delle indagini e la confisca del denaro sottoposto a vincolo reale. Infine il giudice ha ordinato la trasmissione degli atti alla procura, per le valutazioni di competenza, relativamente alle deposizioni rese da alcuni in fase di processo.
Carlo Baroni