«Scusi, devo cambiare un assegno». Ma il cliente era un rapinatore armato

Colpo in banca all’ora di chiusura: l’uomo è riuscito a farsi aprire

Rapina alla filiale del Monte dei Paschi a Gambassi Terme.Foto Gianni Nucci/Germogli

Rapina alla filiale del Monte dei Paschi a Gambassi Terme.Foto Gianni Nucci/Germogli

Gambassi Terme, 16 giugno 2017 - «Scusi,dovrei cambiare un assegno. Posso?». Una richiesta accordata da uno dei dipendenti, la porta che si apre e il cliente che, appena dentro, rivela le sue reali intenzioni. Estrae una pistola, la punta contro il direttore e avverte: «Questa è una rapina, chiama tutti qui». Non è la scena di un film, è quanto realmente accaduto ieri in tarda mattina all’interno della filiale gambassina del Monte dei Paschi, In via Matteotti, nel centro del borgo valdelsano. Lì si è verificata una rapina a mano armata fruttata all’autore migliaia di euro. La stima è ancora in corso, ma il malloppo non supera i 25mila euro.

Tutto si è svolto in pochi minuti, all’orario di chiusura. Erano all’incirca le 13.30. Nella filiale, già nell’aprile del 2012 svaligiata dai banditi (fu un raid notturno mirato a svuotare il bancomat, ndr), nessun cliente: erano presenti il direttore e due o tre cassieri. A quanto pare, il rapinatore avrebbe chiesto da una ‘finestrella’ aperta di poter entrare per fare un’operazione veloce, un banale cambio di assegno. Gli operatori gli avrebbero dato il via libera e l’uomo, passando dalla porta principale, è entrato in banca. Varcata la soglia, senza che nessun allarme da ‘oggetto metallico’ scattasse, ha girato a destra e anziché andare alla cassa, si è diretto nella stanza del direttore. L’impressione è che sapesse esattamente dove andare.

Una volta nell’ufficio, a tu per tu con l’uomo, ha estratto la pistola e gliel’ha puntata contro, ‘dichiarando’ le sue intenzioni. «Chiama tutti, chiama tutti. Voglio i soldi», avrebbe detto con piglio deciso e tradendo un accento straniero, arabo secondo quanto raccontato dai presenti. Il direttore ha eseguito gli ordini: sotto tiro, ha chiamato i colleghi che si sono precipitati nella stanza e hanno seguito le indicazione del malvivente, a quanto pare entrato in azione a volto scoperto e senza guanti.

Con sè, unica compagna di avventura, la pistola la cui ‘natura’ è al vagli degli inquirenti: resta da chiarire se si tratti di un’arma vera e perché la ‘schermatura’ di cui è dotata la porta di ingresso dell’istituto di credito nel cuore di Gambassi Terme non l’abbia segnalata. A dare risposte a questi quesiti saranno le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Empoli. In via Matteotti, ieri, gli uomini della stazione, con i colleghi del Radiomobile e del nucleo operativo. A Gambassi Terme si è recato anche il capitano Giorgio Guerrini, comandante della Compagnia empolese.

Secondo quanto raccontatao dai presenti, il rapinatore avrebbe costretto un dipendente a spostarsi nella stanza dove è collocata la cassaforte e ad aprire il forziere. Resosi conto che era vuoto, ha spostato l’attenzione su un altro cassetto blindato, facendo aprire anche quello. All’interno il contante. A quel punto, il malvivente, tradendo un certo nervosismo, si è fatto consegnare i soldi: avrebbe passato una busta al dipendente, facendola riempire di banconote. Al termine dell’operazione, ha girato i tacchi, si è diretto alla porta e se n’è andato. Con calma. Non è chiaro se all’esterno avesse un complice ad attenderlo né come si sia allontanato. I militari hanno acquisiti i filmati della videosorveglianza di cui è dotata la banca per poter analizzare le immagini registrate. Dentro e fuori dai locali dove si è svolta la rapina.