Quattro donne in bici, l'impresa sulla Via dei Dei

Un'avventura a tappe sui pedali di oltre 130 chilometri

'Le Rotondine' lungo il tragitto della Via degli Dei

'Le Rotondine' lungo il tragitto della Via degli Dei

Castelfiorentino, 20 luglio 2019 - «Se puoi sognarlo puoi farlo». La celebre frase di Walt Disney a loro calza a pennello. Ogni volta che si mettono in testa un'impresa, salgono in bici e la portano a termine. Loro sono Fanny Malatesti, Francesca Friscia, Noemi Contini e Simona Mencacci, le ‘Rotondine’ (fanno parte del gruppo di cicloamatori di Castelfiorentino «Quelli della Rotonda») reduci da un'avventura a tappe sui pedali di oltre 130 chilometri.

Partite da piazza Maggiore a Bologna sono arrivate in piazza della Signoria a Firenze lungo l’affascinante e ‘perigliosa’ Via degli Dei. Sì perché, a differenza di altri itinerari (come la Via Francigena, affrontata dalle intrepide cicliste un anno fa) l’antico percorso utilizzato in epoca romana non ha una frecciatura chiara. Nel mezzo al bosco, agli incroci, può capitare di imboccare il sentiero sbagliato e allungare di diversi chilometri la tappa. «Purtroppo è capitato – racconta Fanny Malatesti, la ‘navigatrice’ del gruppo – tuttavia non ci siamo mai perse d’animo e con determinazione siamo sempre arrivate a destinazione. Alla fine della prima frazione, arrivate a Madonna dei Fornelli, siamo anche riuscite a festeggiare il mio compleanno. Le mie compagne di viaggio mi hanno regalato una favolosa torta».

Nelle tre tappe in programma le quattro amiche hanno valicato il Passo della Futa, attraversato il silenzio dei boschi e superato le ‘trappole’ dell’Appennino, viaggiando nel tempo e nella storia. «Non è stata una semplice escursione – prosegue la ‘rotondina’ – già in partenza abbiamo avuto qualche difficoltà. Dopo San Luca ci siamo addentrate nel bosco e siccome era piovuto affondavano continuamente nel fango. L’indomani, poi, ci siamo trovate ad affrontare tratti impossibili, delle vere e proprie pareti di rocce sulle quali abbiamo dovuto spingere le biciclette per diversi chilometri. Senza contare le forature e le cadute».

Tutto, però, ampiamente ripagato dalle tante immagini da cartolina incontrate strada facendo: dai campi di lavanda al contrafforte pliocenico (una rupe ricoperta di fossili) o le due meravigliose piazze, punto di partenza e di arrivo di questo bel viaggio. A sostenere le avventurose cicliste è arrivata, all’ultima tappa, la quinta amica, Rita Lari, che per un imprevisto ha dovuto rinunciare alla spedizione. «E’ stata preziosissima: ci ha comprato anche la schiacciata per fare merenda - racconta Fanny – L’altra sorpresa ce l’ha fatta il mio fidanzato Stefano che alla stazione di Castelfiorentino ci ha accolte con delle medaglie e una bottiglia di spumante per festeggiare». Archiviata la fatica, le Rotondine stanno già pensando alla prossima sfida: «Il nostro sogno? La Patagonia in bicicletta».