"Oggi non si lavora e non si compra": scoppia la polemica sul post del sindaco

Un post del sindaco in difesa dei lavoratori ha scatenato reazioni di tanti, compresi i commercianti che hanno aperto per necessità

Alcuni momenti del Primo maggio in piazza della Vittoria (Gasperini/Germogli)

Alcuni momenti del Primo maggio in piazza della Vittoria (Gasperini/Germogli)

Empoli, 3 maggio 2021 - "Oggi non si lavora, oggi non si compra". E’ bastato un post a scatenare la polemica. E così la festa del primo maggio arrivata all’indomani della graduale riapertura dei negozi dopo un anno di pandemia che non è ancora finita, è diventata oggetto di dibattito acceso sui social. Al centro della discussione il pensiero manifestato dal sindaco Brenda Barnini poco prima di raggiungere piazza della Vittoria per le celebrazioni insieme agli altri sindaci dell’Unione, nella convinzione che il "valore di questo giorno consista nel difendere il diritto al lavoro, tutti i tipi di lavoro e l’impegno delle istituzioni a creare le condizioni affinché impresa e occupazione crescano". "Capisco le difficoltà di chi da un anno vive in condizioni di assoluta precarietà – ha scritto Barnini suscitando fiumi di commenti- ma questo non mi impedisce di pensare che oggi debba essere un giorno da rispettare nel suo valore simbolico". Nessun corteo, nessuna manifestazione, ma il giro di shopping non è mancato domenica mattina.

Nella giornata della festa dei lavoratori, infatti, molti esercizi del centro storico erano aperti, complice la voglia di tornare alla normalità in una prima domenica di zona gialla. In tanti non hanno preso bene il messaggio condiviso dal primo cittadino empolese: commercianti e cittadini sono intervenuti sulla bomba sganciata dal sindaco, non risparmiando i commenti negativi. Qualcuno ha parlato di "scivolone", altri di "un errore di comunicazione", e così tra favorevoli e contrari, Brenda Barnini ha deciso di chiarire la sua posizione.

"Comprendo il disappunto di molti - è intervenuta nuovamente sulla sua bacheca Facebook - ma non era l’invito a non comprare nei negozi del centro, il senso del mio post. Era invece relativo all’opportunità che le grandi distribuzioni stessero aperte anche ieri mattina (domenica, ndr). In quel caso la domanda è: ma quei lavoratori che non hanno mai smesso nemmeno un secondo in questo anno perché considerati essenziali davvero dovevano lavorare? Non c’era per noi tutti un altro momento in cui fare la spesa che non fosse ieri mattina?". E il dibattito sembra solo all’inizio.

Y.C.