"Io, senza carrozzina. Imprigionato a casa dalla burocrazia"

L’odissea di Massimiliano: "La mia carrozzina si è rotta, aspetto ancora il mezzo promesso dall’Asl". Il caso finisce in consiglio regionale.

Massimiliano Guidi, presidente dell’associazione disabili empolese

Massimiliano Guidi, presidente dell’associazione disabili empolese

Empoli, 21 gennaio 2021 -  E’ praticamente segregato in casa dallo scorso ottobre, perché il suo scooter-carrozzina lo ha lasciato a piedi. Il mezzo che gli consentiva di muoversi in città e raggiungere il posto di lavoro si è guastato e, nonostante i numerosi solleciti, appelli e richieste, nessuno sa ancora dirgli quando potrà essere riparato e riconsegnato. L’odissea di Massimiliano Guidi, presidente dell’associazione disabili empolese, inizia ancora prima, dalla scorsa estate, quando lo sterzo del mini-veicolo, che gli è stato fornito dalla Asl Toscana centro in comodato d’uso, improvvisamente non rispondeva più ai comandi e le ruote andavano per conto loro.  

«A seguito della prima segnalazione – racconta Guidi, riavvolgendo il nastro – fu fatto un primo intervento con il quale vennero sostituite le batterie. Ma poco dopo il problema si ripresentò. Probabilmente la parte difettosa era lo sterzo. Infatti, richiamando l’ufficio competente mi dissero che avrebbero ordinato il pezzo per cambiarlo e che nel frattempo mi avrebbero fornito uno scooter-carrozzina in sostituzione. Il mezzo me lo hanno dato, ma non lo posso usare, perché sproporzionato per le mie misure: per arrivare ai comandi devo portarmi molto avanti con il busto e le gambe mi rimangono incastrate, con il risultato che anche un giretto di cinquanta metri intorno casa si trasforma in un calvario".  

Guidi, affetto da una paraparesi spastica infantile, è iscritto nelle "categorie protette" e a causa dell’emergenza sanitaria in corso è costretto allo smart working. "Senza un mezzo con cui muovermi non posso neppure uscire di casa", dice. L’ultima chiamata, delle numerose fatte, per avere aggiornamenti sui tempi di restituzione del mezzo è stata scoraggiante. "Ho chiamato la casa madre costruttrice dello scooter per avere informazioni e mi hanno detto, con molta sincerità, che il pezzo che era stato spedito dalla Cina non si trovava più. L’invio risultava fatto, ma non sapevano in quale deposito fosse finito. Ma dico – domanda Guido – possibile che l’Asl si affidi a fornitori così inadempienti? Possibile continuare a pagare ditte che non forniscono un buon servizio? Intanto - conclude sconsolato - continuo a rimanere chiuso in casa in attesa di una risposta che nessuno sa darmi".  

Della questione e di altri casi simili si sta interessando anche il consigliere regionale Enrico Sostegni, presidente della Commissione sanità per capire, spiega, sia quanto accaduto in questa vicenda sia le modalità con cui le aziende sanitarie gestiscono tutta la filiera delle assegnazioni e delle manutenzioni dei mezzi per disabili. «Presenterò in questi giorni – annuncia Sostegni – una interrogazione urgente alla Giunta regionale, per verificare i motivi per cui i tempi non sono stati rispettati e soprattutto per far luce sui criteri di scelta delle ditte che fanno manutenzione e sulle loro eventuali responsabilità in caso di ritardi o inadempienze".

Irene Puccioni