"Tornare da Malta? Un vero incubo". L’odissea del 18enne positivo al test

Luca Quarzati er a sull’isola insieme ad altri 18 studenti all’interno del programma Erasmus plus. Quando il numero dei contagi è cresciuto, i giovani hanno chiesto di rientrare in Italia, ma lui non ha potuto

Luca Quarzati è in un albergo sanitario a Roma in attesa di negativizzarsi dal Covid

Luca Quarzati è in un albergo sanitario a Roma in attesa di negativizzarsi dal Covid

Empolese Valdelsa, 25 luglio 2021 -  Un mese di studio, lavoro e nuove amicizie all’estero. Era il programma di Luca Quarzati, 18 anni, di Cerreto Guidi, studente del Fermi–Da Vinci di Empoli. Ma è andata diversamente. La ’vacanza’si è trasformata in un’Odissea. Come Ulisse, il giovane cerretese ha faticato non poco a tornare in patria. E’ rientrato con un volo sanitario venerdì dopo essere rimasto isolato a Malta perché risultato positivo al Covid. Era partito lo scorso 3 luglio con un gruppo di 19 studenti, fra cui il suo gemello Andrea. I ragazzi partecipavano al progetto Erasmus plus: un’opportunità per migliorare la lingua inglese e ricevere una piccola entrata economica prestando servizio in strutture turistiche e ricettive dell’isola. "Quando siamo arrivati a destinazione – racconta Luca – in tutta Malta c’erano 7 casi e fino a una settimana prima l’isola era Covid free. Eravamo tranquilli, poi improvvisamente la situazione è cambiata: i contagi sono aumentati repentinamente".  

A innescare il detonatore una serie di concause. "Malta di luglio – dice Quarzati – si è riempita di studenti e turisti da tutto il mondo. Nessun maltese indossa la mascherina, perché sono tutti vaccinati, e l’atteggiamento comune è di badare poco alle misure di sicurezza. Poi ci sono stati i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei e tra gli italiani ho assistito a diverse scene di assembramenti. Anche io e i miei amici abbiamo festeggiato ma sempre stando attenti a restare fuori dalla folla e con mascherina sul volto". Quando all’interno del complesso residenziale dove alloggiavano gli studenti empolesi i casi cominciano a moltiplicarsi, cinque di loro chiedono di rientrare in Italia a proprie spese. Prima di partire si sottopongono al tampone rapido e per Luca Quarzati l’esito è positivo. "Da qui è iniziato un incubo – racconta – Gli altri sono rientrati in Italia sabato 17, mentre io avrei dovuto ricevere entro 24 ore una chiamata dalle autorità sanitarie maltesi per effettuare il tampone molecolare. I giorni passavano ma nessuno mi contattava". Nel frattempo tra gli studenti del primo gruppo rientrato a casa (uno di questi, tra l’altro, era stato vaccinato con due dosi e aveva anche il green pass) è stato riscontrato un ‘positivo’ dopo i tamponi fatti all’arrivo. La scuola, su suggerimento dell’Asl, si è attivata per far rientrare tutti.  

Ma il giovane cerretese è rimasto a Malta in isolamento. A sbloccare la situazione è stato lui stesso con l’aiuto, da casa, dei docenti referenti Bindi e Cappelletti. "Mi sono attaccato al telefono e ho chiamato tutti, dall’ambasciata alla Farnesina al Quirinale. Alla fine sono riuscito a farmi inserire nella lista dei passeggeri del volo sanitario di venerdì. Sopra eravamo circa 170 ragazzi italiani, alcuni, come me, con tampone rapido positivo, altri in quarantena". Il charter è atterrato a Roma alle e con mezzi della protezione civile e Croce rossa i ragazzi sono stati trasferiti in hotel sanitari. "Finalmente sono in Italia – sospira Luca – sto bene e non vedo l’ora di tornare a casa". Per farlo dovrà aspettare, però, finché non si sarà negativizzato. Quarzati è stato sottoposto a tampone molecolare a Roma ed è risultato ‘positivo’. "Ogni 72 ore mi faranno un tampone e appena risulterà negativo sarò libero – dice – Per fortuna sto bene, non ho sintomi. L’importante era tornare in Italia, ora sono più sereno".  

Irene Puccioni