"Più cure e sostegno Anziani: una risorsa"

L’associazione in prima linea durante la quarantena si prepara a riaprire i locali nel rispetto della sicurezza

Migration

EMPOLI

Adeguare le sedi agli attuali protocolli anti-contagio, provvedendo alla sanificazione delle strutture per garantire sicurezza a tutti. Auser Empolese Valdelsa si prepara a riprendere la sua tradizionale attività in ambito sociale, fermo restando che molti dei presidi che svolgono servizi di volontariato sono rimasti aperti per il lockdown, svolgendo attività di supporto agli anziani e alle persone in difficoltà. "Da tutta la presidenza Auser territoriale – spiega la presidente Daniela Tinghi – va un forte apprezzamento e ringraziamento a tutti i volontari e ai giovani pony Auser che si sono adoperati nei vari servizi, dimostrando un elevato senso di appartenenza alla nostra associazione. Ora possiamo programmare la riapertura anche di tutte le sedi associative che svolgevano attività ricreative e culturali. Una porta aperta è meglio di una porta chiusa, lo faremo con gradualità e nel pieno rispetto delle regole previste dai decreti".

Le persone sole e anziane non hanno vissuto bene questa emergenza: da un lato hanno dovuto fare i conti con una malattia che si è rivelata molto severa nei confronti delle fasce più deboli, mentre dall’altro sono state costrette a rinunciare alla socialità e alle abitudini.

"Da trent’anni – dice ancora Tinghi – costruiamo momenti di socializzazione e occasioni per uscire di casa e incontrare altre persone perché se si esclude e si isola una persona sola, subentra il fattore malattia che si chiama depressione. Auser aderisce all’appello internazionale "Senza anziani non c’è futuro" promosso dalla comunità di Sant’Egidio. E’ un appello rivolto a cittadini e istituzioni per un cambiamento di mentalità che porti a iniziative sociali e sanitarie per le persone anziane. E’ importante rafforzare i diritti di parità di trattamento alla cure sanitarie. Auser auspica che si cambi direzione nella cura delle persone in terza età affinché non siano considerati un peso".