Incinta di 9 mesi va in ospedale per dolori addominali, la dimettono e perde il bambino

Nel corso della visita la donna, 37 anni di Empoli, ha detto ai medici di soffrire da tre giorni di gastroenterite

Una donna incinta (foto d’archivio)

Una donna incinta (foto d’archivio)

Empoli, 3 novembre 2018 - Una donna di trentasette anni, empolese, già madre di una bambina di due anni e mezzo e alla trentaseiesima settimana di gravidanza, è arrivata all’Ospedale di Empoli nel pomeriggio di venerdì accusando dolori addominali e in particolare al fianco destro. È stata trasferita al pronto soccorso ostetrico dove le è stato effettuato il tracciato cardiotocogramma e l’ecografia e non sono risultate anomalie.

Nel corso della visita la donna, seguita nella gravidanza privatamente, ha riferito di soffrire da tre giorni di gastroenterite. La specialista ginecologa non ha tuttavia riscontrato elementi di emergenza urgenza e la donna è stata rinviata al domicilio. Intorno a mezzanotte e mezzo la donna accusa forti dolori addominali e si è recata nuovamente al pronto soccorso dove viene attivata la consulenza ginecologica e nel ripetere gli esami, già svolti nel pomeriggio, viene riscontrata morte fetale intrauterina con emorragia addominale in atto. I sanitari dispongono di eseguire un cesareo in emergenza con il quale riescono a salvare l’utero della donna. La signora è al momento ricoverata nel reparto di ostetricia del San Giuseppe ed è in buone condizioni di salute. E' già stato disposto riscontro diagnostico che verrà effettuato nella mattinata di domani ed è già stato attivato il percorso del rischio clinico aziendale.

Intanto Stefania Saccardi, assessore al diritto alla Salute, esprime tutto il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia. "Da sempre poniamo massima attenzione al percorso nascita - afferma l'assessore Saccardi - e assicuro che ogni approfondimento verrà compiuto per chiarire quanto avvenuto all'ospedale di Empoli". "La Direzione regionale della sanita' - prosegue - provvedera' a nominare un gruppo di esperti, in aggiunta al percorso di rischio clinico avviato dalla Asl Toscana centro. Quanto accaduto verra' esaminato - conclude - valutando i fatti e l'adeguatezza delle procedure seguite".