"Panificare è un rito antico Fatto di fatica e poesia"

Andrea Panchetti nei forni di Empoli e Castelfiorentino si prepara per le feste "Il buongiorno che diamo al cliente è autentico, col pane caldo in mano"

Panettone, ricciarelli, cavallucci e panforte. Che è quasi Natale si sente nell’aria. Il profumo di artigianalità esce dal forno per invadere tutta la via. Siamo in pieno centro storico, nel giro d’Empoli, dove nel 2018 i Panchetti hanno aperto il loro secondo panificio (il primo quello storico, dal 1960 a Castelfiorentino). Da quel settembre di 4 anni fa di ostacoli da superare ce ne sono stati: alluvione, pandemia, caro energia, costo di grano e farina ai massimi storici. Ma il segreto sta nel credere in quel che si fa. "Con collaborazione e sacrifici, i risultati poi arrivano, non vale la pena mollare". Andrea Panchetti (nella foto) lo sa bene. Viene da una famiglia di panai. "Mio nonno ha iniziato, mio padre ha proseguito: impastavano e vendevano. Tutto da soli. Per 13 anni ho fatto anche io il pane da solo tutte le notti, respirando quel saper fare fin da piccolo". Poi sono arrivati i collaboratori (11, oggi) e il panificio artigianale che oggi Panchetti gestisce in società con la sorella, ha assunto sempre di più le sembianze di un’azienda, solida, consolidata. "Il bello di questo mestiere? - confessa il titolare dell’attività - Che è tra i più vecchi del mondo. La panificazione è un rito che si ripete dai tempi degli egizi e che nel tempo si è conservato portandosi dietro tutti i suoi segreti. Avviene rigorosamente di notte. C’è tanta poesia dietro a questo lavoro, che segue un ritmo e un flusso tutto suo, controcorrente. Il buongiorno che diamo al cliente è un buongiorno vero, col pane caldo in mano".

I prezzi di burro, uova, latte, noci, marmellate sono aumentati in maniera esponenziale, e il caro bolletta di certo non addolcisce il Natale. "Se non ci sono aiuti immediati da parte del governo non si potrà andare avanti" dice Panchetti, che però guarda al futuro con fiducia e ha già un desiderio da esaudire per queste festività. "Quando abbiamo aperto a Empoli avevamo un obiettivo: in tre anni triplicare i punti vendita. Ci si sono messe di mezzo diverse cause di forza maggiore. Per il 2023 sogniamo di fare impresa, non ci piace vivere di sussidi e aiuto ma del nostro lavoro. Nel settore le difficoltà non mancano, le risorse non si trovano, fare i notturni non piace a nessuno. Eppure noi siamo pronti a ripartire da quello che facciamo da anni; investire, sacrificarsi, lavorare, arrabbiarsi, ma crescere. Assumere. Il prossimo anno c’è solo un obiettivo. Ampliarsi, raddoppiare".

Y.C.